A 1823
1990 ? dolo Hegel
Cara Maria Pia,
ti mando questa lettera da leggere al gruppo riunito al completo,
ma senza uditrici esterne, perchè vorrei dire una parola sui fatti che hanno ac-
compagnato questi mesi di lavoro e che mi pare non vengono tenuti nella dovuta
considerazione quando si fanno delle illazioni sul mio comportamento. Nelle riu-
nioni si è cominciato a parlare di me e del mio lavoro in un modo completamente
opposto a quanto mi veniva lasciato credere in lunghe e affettuose telefonate
quali fino a ieri ricevevo da Roma. Dal momento che tu sei stata presente dall'i-
nizio del gruppo e hai seguito le riunioni di settembre faccio appello alla tua
memoria per convalidare quanto dico. Con te in particolare richiamo l'attenzione
di Giuliana, Rita, Rosalba e, naturalmente, di Elvira. Se ci sono di Carla e Mar
ETTE - Mindio sabi tog
e me in una prima fase. A tale scape, ci siamo incontrate, sia a Milano, dove
e Elvira sono state mie ospiti sia a Roma dove io sono venuta appositamente. In
questa fase è intervenuta, chiamata da noi, anche Ginevra Bompiani. Saltuariament
hanno partecipato alla stesura anche Rosalba e qualche altra. Via via il lavoro
veniva sottoposto ai gruppo nelle riunioni alla casa della cultura e approvato.
Contemporaneamente Elvira con altre ragazze procedeva alla stesura di una piatta-
forma politica. Per maggior sicurezza essa si era rivolta, tramite un funzionario
del PCI, a un giovane marxista sempre del PCI, Tot, che al telefono mi disse esser
re "straordinario e molto più avanti di noi". Naturalmente non era stato chiesto
ne a me nè al gruppo se fosse ortodosso per un gruppo femminista avere un consu-
lente politico. Come ultima stesura della piattaforma politica si sono trovate
Elvira, Ginevra e il marito di Ginevra per cui Elvira manifestò una grande ammira
zione. Anche in questo caso la presenza maschile fu presentata alle altre come
un fatto compiuto. Bisogna dire she in quel momento anche tre uomini partecipavan
alle nostre assemblee e che il problema della rivolta culturale era ancora di là
da venire. Resta un fatto che io mai mi sarei consultata con uomini per prendere
delle decisioni riguardanti il gruppo o i suoi documenti. Ultima fase prima del-
l'estate: mi dispiace dirlo e ci sono stata tirata per i capelli, ma il capitolo
bultura" del manifesto era incredibilmente modesto. A parte una frase sulla sotto
cultura suggerita da Ginevra e una frase sulla revisione della grammatica sugge-
rita da Elvira (e già attuata dai gruppi
femministi anglosassoni) c'era il vuoto.
Sono venuta a Roma con una lista di frasi in proposito (che sono poi quelle attua
mente componenti la IV parte del manifesto): ci siamo trovate nel pomeriggio alla
casa della cultura Maria Pia ed io, poi è venuta Giuliana, Cela e Elvira. Letto
e approvato, Restava Ginevra che aveva manifestato incompatibilità con una fra-
se già ventilata "Sputiamo su Hegel". Il giorno dopo sono andata da lei per leg-
gerle le frasi sulla cultura: lei le ha approvate tutte eccetto quella su Hegel.
Abbiamo indetto una riunione per il giorno dopo: la frase è passata, Ginevra solo
si è battuta contro e non l'ha accettata. Tutto il materiale: manifesto, piatta-
forma politica e obiettivi sono stati consegnati in tipografia. Elvira garantiva
un finanziamento composito da partiti politici PCI e PSI traùite amici. Alle mie
rimostranze Elvira ha portato l'esempio dei movimenti studenteschi che strumenta-
lizzano i partiti senza venirne catturati. Comunque in quel momento ero ossessio-
nata dalla piattaforma politica che non condividevo ma a cui non potevo ancora
opporre una ragione probante. D'altra parte intendevo fidarmi al massimo delle
mie compagne e mi sforzavo di tacitare la mia inquietudine. La piattaforma politi
ca poneva la questione femminile come uno sviluppo del marxismo facendo rientrare
le donne sotto la categoria di classe. Una formulazione così impegnativa da parte
di Elvira, peraltro condivisa dopo numerose discussioni tuparte del gruppo, mi
sembrava comunque affrettata e immatura.
E' stato nei primi giorni di luglio quando, presa coscienza che il nostro pro-
blema andava chiarendosi come un problema di rivolta contro la cultura maschile