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Senza data, Oggetto 41

Lonzi Marta[post 1982]

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Saggi sia dattiloscritti originali, in copia carbone o fotocopia, sia manoscritti in fotocopia, riguardanti argomenti quali la psicanalisi, il femminismo, l'autocoscienza, Rivolta femminile (figurano, tra l'altro, scritti programmatici e metodologici), la sessualità, le Brigate rosse, l'utilizzo del registratore quale metodo. Sono presenti commenti alla stampa, testi sulla tragedia greca, sul Diario di una scrittrice di Woolf, su Zelda Sayre, Elsa Morante, Murasaki Shikibu, Valerie Solanas, Rosa Luxemburg, Lea Vergine, nonché breve accenno sull'apporto femminile nell'Arte povera.
Per quel che concerne le pubblicazioni figurano: i testi preparatori per il volume Marta Lonzi, Carla Lonzi, Anna Jaquinta, La presenza dell'uomo nel femminismo, Scritti di Rivolta Femminile, Milano [1978]; il dattiloscritto con correzioni manoscritte di: Carla Lonzi, Due pittori americani, «I 4 soli», a. IX, n. 3, settembre 1964, pp. 11-15; il testo dattiloscritto con correzioni Carla Lonzi, Pinot Gallizio, catalogo della mostra, Firenze, Galleria Il Fiore, 18-30 aprile 1962, Il Fiore, Firenze [1962] oltre ad altri due testi su Gallizio.

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  • Title: Senza data, Oggetto 41
  • Creator: Lonzi Marta
  • Date Created: [post 1982]
  • Transcript:
    Saggio su Virginia Woolf seusa data Battuto a macchina dall'originale di Carla il 6 novembre 1982 Il femminismo ha tirato fuori tutto quanto giaceva inespresso sul fondo del desiderio femminile, desiderio nascosto, travestito, adat- tato al desiderio altrui. Il femminismo ha dato via libera. Ho vissuto il primordio, la comunità dove non esiste coscienza di sé. In Virginia mi ha più interessato l'attenzione sul processo del fa- re il romanzo che il romanzo stesso.La sua autocoscienza è la parte più "creativa" della sua "creazione" (Infatti la creazione è una pro- va di sé col mondo e l'autocoscienza è una se stessa fuori, è lo sta- to ocreativo tout-court) Con i romanzi di Virginia il mio contatto è sempre stato a sprazzi e dovrei ritrovare quali sprazzi perchè certamente coincidono con qualche rivelazione di sé, con qualche idea o pensiero. Invece la sua concezione della vita e perciò del romanzo come unità e flusso di infiniti particolari mi sembra vicino alla verità, ma manca un Io agente. Diventa troppo "visione" della vita, e infine letteratura nel senso proprio di compensazione e giustificazione a uno stato perennemente con ťmplativo.Virginia non si accorge che quell'io agente che le sfugge è la sua tragedia femminile e non un modo femminile nuovo di concepire la realtà. La non-azione è pura castrazione anche se lei poteva averla accettata come scelta.(v.articolo di Ginevra Bompiani su Alfabeta) Virginia non ha solo dimostrato che una donna può essere una scrit- trice in condizioni particolari - gruppo di Bloombsbury- ma soprat- tutto che la sua avventura è stata arrivare a scrivere dei romanzi attraverso la coscienza del proprio processo nello scriverli.Questi romanzi non hanno altro contenuto che quello di essere stati scritti.
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  • Notes: Alcuni documenti sono fuori consultazione. Presente una lettera mantenuta da Marta in questo elenco.
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