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L’ultima produzione di Kounellis, a cui quest’opera si ascrive, recupera in modo
sincretico il lessico maturato nei decenni precedenti, riflettendo sugli esiti delle sue
ricerche. «L’uso di altri materiali costituisce un atto
liberatorio oggi, rivoluzionario ieri, per uscire fuori dal quadro» (intervista, Passepartout,
14 gennaio 2011). Fin dagli anni sessanta, quando è esponente di spicco
dell’Arte Povera teorizzata da Germano Celant, il rifiuto di tecniche tradizionali in
favore di “materiali poveri” è un tratto essenziale della poetica dell’artista. Nel lavoro
esposto la lamiera in ferro grezzo si fa supporto al posto della candida tela,
ospitando mensole che sorreggono sei sacchi di juta contenenti carbone, sopra i quali
sono posti altrettanti fogli di piombo. Gli elementi scelti, considerati “poveri”, sono
in realtà ricchi di rimandi alla storia, al lavoro mentale e fisico dell’uomo, alla sua
attitudine creativa e alla sua capacità demiurgica di trasformare la materia. Testo di Cristina Antonio Calamaro

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  • Titolo: Senza titolo
  • Creatore: Jannis Kounellis
  • Data: 2001
  • Dimensioni reali: w180 x h200 x d40 cm
  • Provenienza: Roma, collezione dell'artista
  • Tipo: installation
  • Diritti: Immagini Gardaphoto, Salò
  • Materiale: lastra di ferro, sacchi di tela di juta, carbone, piombo
  • prestito: Roma, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Collezione Farnesina

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