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Settembre

Manifattura di Vigevano. Arazziere Benedetto da Milano, da cartoni di Bartolomeo Suardi detto il Bramantino.1504 circa - 1509

Castello Sforzesco

Castello Sforzesco
Milano, Italia

La serie dei dodici “Mesi” è il più illustre ciclo di arazzi del Museo. Ogni arazzo, tessuto in lana e seta, è dedicato a un mese dell’anno, di cui riproduce le tipiche attività umane legate alla sfera lavorativa, i frutti, la vegetazione e la metereologia. In ogni raffigurazione è presente un testo didascalico che descrive le caratteristiche del mese e del relativo segno zodiacale, disposto nell’angolo in alto a destra in ciascun panno.
Il ciclo di arazzi fu eseguito agli inizi del Cinquecento, commissionato da Gian Giacomo Trivulzio detto il Magno (Milano, 1440 circa - Chartres, 1518) - maresciallo di Francia e marchese di Vigevano - ad una manifattura allestita a Vigevano e guidata dall’arazziere Benedetto da Milano. I cartoni preparatori sono attribuiti a Bartolomeo Suardi detto il Bramantino e, dal punto di vista iconografico, si rifanno a una concezione tardo-medievale del calendario figurato, aggiornata con l’inserimento di elementi classici e rinascimentali.
Gli arazzi rimasero di proprietà della famiglia Trivulzio fino all’acquisto da parte delle Civiche Raccolte nel 1935.
La costanza che accomuna le dodici scene e gli elementi iconografici fissi che ricorrono (il bordo decorato, lo stemma di Gian Giacomo Trivulzio, il Sole, i segni zodiacali) conferma l’origine unitaria della serie, che deriva dall’invenzione di un solo artista. La serie dei Mesi Trivulzio fu concepita inoltre per essere esposta in una sola sala, come a formare un fregio continuo, secondo una disposizione in senso antiorario. La direzione è indicata dal gesto con cui le figure poste al centro di ogni arazzo indicano il Sole nell’angolo superiore sinistro.
Il gruppo è oggi esposto nella Sala della Balla del Museo con un allestimento che ne permette una lettura omogenea e continuativa.
Il bordo è costituito da un fregio continuo di esagoni e negli angoli e al centro di ogni lato è raffigurato lo scudo a bande verticali verdi e oro di Gian Giacomo Trivulzio. La rappresentazione del lavoro agricolo interessava al Trivulzio sia per un suo personale interesse all’agricoltura, ma anche per affermare una simbologia celebrativa ispirata ai classici latini: esaltare le pratiche agresti sottolineava il suo impegno per la pace, contrapposto all’abbandono dei campi, sinonimo di guerra. Gli arazzi appaiono dunque come una celebrazione politica di Trivulzio, portatore e protettore della pace in Lombardia per permettere ai contadini di dedicarsi al lavoro dei campi, alle feste e alle cerimonie.
Nell’arazzo dedicato al mese di settembre i segni zodiacali dello Scorpione e della Bilancia sono raffigurati all’interno di un tondo, nell’angolo superiore destro. La personificazione del Mese è un giovane nudo che indica il Sole in alto a sinistra, con pampini d’uva che gli cingono la vita e il capo. Il piedistallo su cui è posto recita i versi del Mese: «Settembre fa fermentare l’uva e prepara i vini, dà all’uccellatore i grati piaceri e raccoglie il buono di tutti i mesi» («SEPTEMBER VVAS VT COQVIT / VINA ET PARAT DAT AVCVPI / GRATAS VOLVPTATES BONA / ET MENSIVM RECOLLIGIT»). La figura allegorica può essere interpretata come immagine di Bacco, ma è forse più genericamente un’allegoria dell’Autunno ispirata a forme iconografiche tardo-antiche. Alle spalle di questa, quattro contadini spingono i bracci di un grande torchio per spremere l’uva e tutt’intorno si svolgono vari lavori legati alla vendemmia. Originale è l’impostazione compositiva sul palo verticale a spirale del grande torchio per uva, che marca l’asse centrale dell’arazzo. Attraverso questo espediente Bramantino manifesta il suo profondo interesse per la prospettiva. La serrata composizione geometrica è qui bloccata dalle due figure alle estremità in primo piano, nelle quali sono stati riconosciuti presumibilmente Gian Giacomo Trivulzio e la moglie, Margherita Colleoni. Trivulzio, nelle vesti dell’uccellatore, secondo un’insolita iconografia tardo-gotica, impersonifica la caccia: la più nobile delle attività tradizionalmente incluse in un ciclo dei “Mesi”.

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  • Titolo: Settembre
  • Creatore: Manifattura di Vigevano. Arazziere Benedetto da Milano, da cartoni di Bartolomeo Suardi detto il Bramantino.
  • Data di creazione: 1504 circa - 1509
  • Sede: Milano, Castello Sforzesco, Museo delle Arti Decorative
  • Luogo di creazione: Vigevano
  • Dimensioni reali: 460 x 477 cm
  • Tipo: Arazzo
  • Link esterno: https://artidecorative.milanocastello.it/
  • Diritti: Comune di Milano - Civiche Raccolte Artistiche, Castello Sforzesco, Milano
  • Materiale: Lana e seta
  • Movimento artistico: Rinascimento
  • Forma artistica: Arazzo
  • Original title: Settembre
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