Un uomo abbastanza massiccio ci appare a mezzo busto, vestendo una giacca, un golf verde, una camicia bianca, una cravatta rossa. Il suo atteggiamento è pensoso, come se riflettesse in modo malinconico. Attorno al suo corpo, tratteggiato con grande libertà grazie a pennellate nere o marron scuro, appaiono scritte in alto e in basso. Sopra il groviglio dei capelli si notano le lettere S E R. Sempre in alto, ma a destra, si possono intravedere con maggior difficoltà le lettere I O. Si tratta quindi molto probabilmente della parola Serio, la quale più che definire l’identità misteriosa del personaggio serve a sottolineare il suo stato d'animo. In basso a destra troviamo poi una grande A puntata; a sinistra, una C o una G anch’essa puntata, anche se è difficile capire di cosa effettivamente si tratta, perché la grafia si confonde con gli elementi della giacca. Evidentemente, l’autore è italiano. Valutando lo stile, è un artista italiano della prima metà del secolo XX che opera con magnifica grazia, suggerendo con pochi tocchi la fisionomia del giovane enigmatico e accennando insieme alla sua indole. Questa tipologia di approccio appare vicina ai pitttori fauve, sia per la forza espressiva che per l’uso azzeccato delle tinte, sempre cangianti. Purtroppo è difficile dire se la doppia sigla in basso corrisponda all’autore ovvero sia utile per identificare l’anima che si nasconde dietro a quel volto leggermente inclinato. Non ci resta che ammirare i suoi occhi quasi orientali, perduti nel vuoto e tuttavia bellissimi.