In Lazzaro Spallanzani, Opuscoli di fisica animale e vegetabile dell'abate Spallanzani ; aggiuntevi alcune lettere relative ad essi opuscoli dal celebre Signor Bonnet di Ginevra e da altri scritti dell'Autore [...], In Modena, presso la Società Tipografica, 1776.
Lazzaro Spallanzani (1729-1799), dopo aver intrapreso studi di giurisprudenza e di filosofia, rivolse i suoi interessi alle scienze e, nel 1769, fu chiamato a ricoprire la cattedra di storia naturale presso l’Università di Pavia. Si oppose alla teoria della generazione spontanea. Nel 1776 pubblicò gli Opuscoli di fisica animale e vegetabile[...], dove trattò degli infusori, degli organi di riproduzione e di generazione di animali e piante e di inseminazione artificiale.
La Tavola III, qui riprodotta, raccoglie le osservazioni compiute su spermatozoi animali, tra cui quelli umani.
Le Figure I e II sono il risultato delle ricerche compiute su spermatozoi umani: “corpicciuoli enormemente più piccoli, globosi nella figura, e corredati ciascuno come di un filo, o corta appendice […]. Nel muoversi sembrano come ciechi, giacchè urtano in tutti gli ostacoli, che loro si affacciano, e quando vi sono tra mezzo si agitano, e si contorcono, finché ne siano usciti, prendendo poi quella strada , in cui trovano minor resistenza.”(Opuscolo II, p. 10).
La Figura III descrive le osservazioni compiute su spermatozoi di cavallo: “Quanto alla forma, e grandezza, io non ho saputo trovar differenza tra i cavallini, e gli umani, se mai non fosse che quelli sembrano alcuna cosa più grandicelli di questi. Dirò solo che l’appendice de’ corpicciuoli cavallini è assai più visibile [… ]. Questi corpicciuoli quando vanno non oscillano tanto a destra, e a sinistra come gli umani […]. Nell’andare avanti hanno anche un moto più brillante, e volta a volta danno piccoli guizzi.” (Opuscolo II, p. 18).
Nella Figura IV sono stati raffigurati esempi di spermatozoi di toro: “Il seme del Toro contiene i suoi corpicciuoli semoventi, e in sì copia, che quasi superano nel numero quelli dell’Uomo. L’appendice è molto più lunga, che quella degli umani, e il bulbo altresì par che sia un po’ maggioretto. “ (Opuscolo II, p. 21).
La Figura V riproduce spermatozoi di pesci: “Dopo aver esaminato il seme di tutti questi Animali, che sono di sangue caldo, passai ad esplorar quello di alcuni di sangue freddo, cominciando dai Pesci. […] I corpicciuoli se moventi non risultavano di due parti, come quelli degli altri spermi, cioè di bulbo, e di appendice, ma erano un tutto unito, rappresentando piccole sfere, di sostanza uniforme, e apparentemente compatta. [… ] Queste piccole sfere, che all’occhio sono scurette, guizzavano in tutti i sensi del liquore, andando, retrocedendo, schivandosi vicendevolmente, tuffandosi nel fluido, sopranuotando, determinandosi improvvisamente al moto ec.; avevano in una parola molti di quegli andamenti, di que’ costumi, che sono proprj degli Animali infusorj.” (Opuscolo II, pp. 25-26).
La Figura VI e VII ritrae campioni di spermatozoi di salamandra: “Ogni corpicciuolo costa di un bulbo, e di un’appendice lunghissima. … Affilando ben bene lo sguardo tutta l’Appendice di ciascun corpicciuolo si vedeva corredata ai lati di due serie di piccole punte, le quali ora di concerto si movevano tutte a guisa di piccolissimi remi, e allora era che i corpicciuoli si trasferivano da sito a sito, ora quietavano, e in quel tempo i corpicciuoli cessavan dal muoversi.” (Opuscolo II, p. 27)
Nella Figura VIII sono rappresentati, così come apparivano nell’osservazione, spermatozoi di rane: “Sono enormemente più corti dei Salamandrini, si muovon di luogo, ed andando treman tutti, e leggermente si divincolano. La loro forma si accosta ad una ovale bislunga; e prestissimo finiscon di muoversi.” (Opuscolo II, p. 29)