Il rilievo presenta l’iconografia del martirio di Simone, precocemente diffusa grazie all’ausilio della stampa. La composizione è organizzata attorno alla figura di Simonino, rappresentato ignudo, sopra una sorta di panca, mentre viene lentamente soffocato da uno degli ebrei che gli stringe una fascetta attorno al collo. Altri quattro carnefici sono intenti a martoriare il corpo del bambino (degli strumenti di tortura si conserva solo il coltello impugnato dal personaggio a sinistra) costretto nella classica posa del crocifisso.
Alle estremità del rilievo sono effigiati un uomo con un secchiello contenente il sangue del ‘martire’, e una donna, identificabile in Brunetta, alla quale gli inquisitori imputarono un ruolo nel presunto infanticidio.
La presenza del cagnolino nell’angolo sinistro della scena simboleggia la crudeltà d’animo attribuita agli ebrei.
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