La lastra a rilievo esposta nella sesta sala del Museo e proveniente dal pilastro centrale di Porta Romana reca l’immagine di un uomo con il volto incorniciato da capelli lunghi, barba e baffi, vestito con una corta tunica e un mantello, seduto a gambe incrociate sopra una figura mostruosa, con la mano destra alzata a reggere uno scettro e la sinistra appoggiata su un ginocchio. Secondo la tradizione ci troviamo di fronte a un ritratto caricaturale di Federico Barbarossa e sembra che i milanesi, nell’atto di rifondare la città, vollero esporlo sulla porta della città in segno di scherno. Secondo altri studiosi, in particolare secondo lo storico Galvano Fiamma (1283-1344), si tratta invece dell’imperatore Manuele I Commeno, nemico del Barbarossa e tra i principali finanziatori della ricostruzione della metropoli. In effetti le gambe incrociate, il mantello e lo scettro gigliato sono caratteristiche tipiche dei ritratti imperiali, ma mancano prove sufficienti ad avallare questa ipotesi.