È formata da due pattini paralleli di legno con la punta rialzata ad una estremità, collegati tra loro da traverse costituite da assicelle lignee innestate a incastro e fissate con spinotti, pure di legno. Due occhielli di ferro, imbullonati alla base dell'arcuatura, permettono di agganciare corde o catene per il suo trascinamento. Attrezzo su cui si adagiava il maiale abbattuto, dopo la pesatura, per spostarlo vicino al fornello cilindrico (fogón), spesso ricavato alla buona da fusti metallici, con cui si scaldava l’acqua necessaria al suo lavaggio esterno e all’eliminazione delle setole. L'oggetto, non frequentemente riscontrabile nelle case rurali, nell’azienda agricola era impiegato anche per abituare i buoi al traino di un carro o dell'aratro.