Il giovane Wolfgang Amadeus Mozart, qui in un bronzetto di Antoine-Denis Chaudet, venne più volte a Milano,
nel corso dei suoi viaggi, per farvi rappresentare alcune opere: nel 1770 Mitridate re di Ponto, nel 1771 Ascanio in Alba e l’anno successivo Lucio Silla. Il teatro in cui vennero eseguite era il Teatro Ducale, che sorgeva accanto all’odierno Palazzo Reale.
Poco tempo dopo, nel 1776, il Teatro Ducale veniva distrutto dalle fiamme.
E dopo soli due anni, in sostituzione, Milano vide la nascita del Teatro alla Scala e del suo fratello “minore”, il Teatro della Canobbiana.
In archivio il Museo custodisce numerose incisioni del Teatro Ducale, oltre a un piccolo frammento di una composizione sconosciuta di Mozart. La sua autenticità è testimoniata da un breve scritto del figlio, Carlo Mozart, che si era stabilito a Milano, dove morirà nel 1858.
Riguardo all’impatto che la figura e la musica del giovane Mozart ebbero sulla Milano musicale dell’epoca, basti la testimonianza manoscritta nel Diario storico-politico di Diego Antonio Minola, custodito alla Biblioteca Ambrosiana: «In Teatro, alla sera, vi fu la serenata intitolata Ascanio in Alba». Nient’altro, il nome di Mozart neppure citato. Non deve però stupire questa che ai nostri occhi appare come una grave lacuna: le vere “star” dell’epoca erano i cantanti e non certo i compositori, che spesso sui libretti non venivano neppure citati.
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