Assai significativa appare la raffigurazione di san Giovanni Evangelista con Agostino, i quali in un fitto ed assorto eloquio inter pares, si offrono al nostro sguardo in una mimica gestuale e in un incrocio di sguardi che non appare casuale. Noncuranti di ciò che accade intorno essi disputano, né sembrano pochi gli argomenti che animano la loro dissertazione, tanto da accompagnare l’impeto sentito delle parole con il gesto delle mani che è possibile interpretare da parte di Giovanni come l’indicazione delle tre divine Persone della Trinità, da parte di Agostino invece come chiarificazione, tramite il dito, dell’identità unica delle stesse. Ritorna senza sorprenderci nell’assunto il tema che ripetutamente si riverbera un po’ ovunque nelle decorazioni pittoriche svolte da Correggio: quello del monito agostiniano, rivolto all’unificazione della città terrena con quella celeste, in favore dell’armonia universale.
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