La vetrata assembla frammenti originali del XII secolo, provenienti dalle vetrate del coro dell’abbazia di Saint-Denis (presso Parigi), a parti ottocentesche, realizzate da Alfred Gérente, responsabile verso il 1850 del restauro delle vetrate medievali di Saint-Denis. Le vetrate originali, commissionate dall’abate Suger - grande committente, responsabile della ristrutturazione della chiesa e dell’arricchimento del tesoro con straordinari vasi liturgici in oreficeria e pietre dure - seguivano un complesso programma iconografico: con l’Albero di Jesse, scene dell’Infanzia di Cristo e soggetti storici legati a Carlo Magno. Il pastiche giunto a Torino dovrebbe rappresentare l’Incoronazione di Pipino il Breve con i figli Carlo Magno e Carlomanno. Nella seconda metà del XIX secolo, l’interesse per il Medioevo accomunò storici, eruditi e collezionisti di tutta Europa: all’interno di tale contesto si spiega la realizzazione dell’opera qui esposta, replica fedele della vetrata medievale di Saint-Denis, prima andata dispersa e poi approdata nel Glencairn Museum di Bryn Athyn (Pensylvania, USA). Il tondo con Tripla incoronazione, realizzato da Gérente a scopo commerciale, entrò presto nella collezione di objets d’art di Marcello Galli Dunn e venne poi acquisito dal Museo di Torino nel 1888.