Statuina funeraria cava di una giovane donna stante, le ginocchia leggermente piegate e le mani, nascoste dalle lunghe ed ampie maniche drappeggiate, giunte all’altezza del naso. Rappresenta probabilmente un’ancella in atto di reverenza o una danzatrice. I tratti del viso ricordano quelli dell’ancella portalampada in bronzo dorato detta “del Palazzo Changxin”, un’opera della prima metà del secolo II a.C. rinvenuta nella tomba della principessa Dou Wan a Mancheng (provincia dello Hebei).
La fanciulla indossa una lunga veste attillata che ne esalta la magrezza, aderente ai fianchi e sulle gambe e scampanata scendendo ai piedi. È del tipo con scollo a “V”, il lembo sinistro ripiegato sul destro, assicurata alla vita da una cintura. Anche la camicia sottostante, di cui si vede solo il bavero, è con lo scollo a “V”. Le pieghe stilizzate delle maniche e al fondo del vestito, la punta delle scarpe che si intravede al di sotto, sono tutte rese con profonde linee incise e sottolineate in pigmento rosso. Sono dipinti di rosso anche i due scolli a “V” in rilievo e la cintura. Dietro, sull’orlo inferiore della veste, è impressa una forma trapezoidale marcata in rosso e in nero. La ragazza ha un bel viso con occhi allungati, naso e bocca plasmati in modo raffinato. Nei lobi delle orecchie si vedono i fori dove erano infilati gli orecchini. I capelli, resi con sottili linee incise, hanno scriminatura centrale e sono pettinati all’indietro in una lunga coda che scende sulla schiena. Sono raccolti da una fascetta in un morbido nodo che lascia ricadere la ciocca finale sul fianco destro, e sono dipinti di un nero ancora brillante.