Progettata da Salvatore Bianchi, edificata tra i campi e le vigne dell'Esquilino nel 1867, alla sua inaugurazione fu definita da Papa Pio IX "la stazione della capitale d’Italia". Nell’immediato dopoguerra l’Ufficio del Servizio Lavori delle Fs prospettò il cambiamento dell’intero complesso di stazione. Nel 1925 fu richiesto all'architetto Angiolo Mazzoni di studiare un nuovo progetto per l'ampliamento del vecchio fabbricato di Salvatore Bianchi.