Ecco “la Cirilla”, soprannome dato dai macchinisti a questa motrice per gli sbuffi e l’andatura ballonzolante. È stata utilizzata fino agli anni Ottanta per comporre e scomporre i convogli nelle stazioni e negli scali merci di tutt’Italia, muovendo carri e carrozze. Per ridurre le dimensioni e lasciare una buona visuale al macchinista, la locomotiva incorpora nella motrice il carro tender. È così possibile rendere più rapida ogni manovra sia per tirare sia per spingere i carri.