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tismo e che rimasero in realtà uno splendido episodio,
sporadico e geniale. Quest'aria non di palcoscenico dove
frizzava l'intelligenza, la tenera farsa, un classicismo
che si teneva scherzosamente in bilico su una corda tesa
da circo, rimase ai Balletti Russi attraverso la collabo-
razione dei pittori dell'Ecole de Paris, solo con qualche
esperimento d'obbligo nella direzione del costruttivismo
sovietico e di altri umort ehe si intuivano ne 11 eria
ad el resto
pesto
mutevole di
Parigi. Infatti presto cominceranno ad affio-
rare i contenuti offerti dal dadaismo e dal surrealismo, che
lo spazio scenico "dur et pur" instaurato da Picasso non
sarà più sufficiente a contenere. Ma non è qui il caso di
procedere ad un esame di tutte quelle compagnie di ballet-
ti (76) che richiesero, come Diaghilev era riuscito prati-
cu-
(76) E' del 1920 il debutto dei Ballets suédois di Rolf de
Maré (coreografo e primo ballerino Jan Börlin), che
compresero, nei quattro anni di attività, esperimenti
dada (Tzara, Picabia), surrealisti (intermedio cinema-
tografico di René Claird per Relâche: Entracte
bisti (Qladkin), ispirati all'arte negra (Colin), co-
struttivisti e meccanici (Léger), primitivi (Hellé,
Perdriat, Lagut) - 25 balletti con scenari di Bonnard
(Jeux), De Chirico (La jarre), Fujita (Le tournois
singulier), Hellé (La boîte à jouioux), Irène Lagut
(Les mariées de la Tour Eiffel), Laprade (Le tombeau
de Couperin), di Léger (Skating Rink e la création
du monde), Hélène Pedriat (Marchand d'oiseaux), Picabia
(Relâchels, Steinlen (Iberia) - Cognat lamenta in que-
sto caso la preponderanza dell'elemento scenico, una
specie di dittatura dei pittori, nei confronti del bal-
QUI
Melle seconda parte del balletto venivaine eslili cartells con le seguenti suitte: "Ceux
NE SONT PAS CONTENTS SONT AUTORISÉS F...
A QUI PRÉFÈRENT LES BALLETS LOPÉRA, LES
LE CAMP.R 16 Y EN
PAUVRES IMBÉCILS :")