Pittore di solida formazione presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, partecipò a ben 15 Biennali di Venezia. Esponente di un realismo acceso da forti colori e da un’interpretazione espressionista del tratto, ebbe solida fama in Italia e all’estero. Molto noto nel dopoguerra per i suoi paesaggi caratterizzati dall’apparizione di un grande sole rossastro o rosato, che si ripete varie volte sotto diversi cieli, fu un maestro assai duttile capace di attraversare tutte le tecniche artistiche, ottenendo ad esempio esiti particolarmente felici nel campo dell’affresco. Nell’opera che qui viene presentata, la natura morta è solidamente impostata sopra un vasto tavolo su cui appare una tovaglia multicolore, che poi lascia spazio all’apparizione di una specie di grande damigiana. Lo sfondo è caratterizzato dal rosso tipico di Saetti, impreziosito da pennellate giallastre che si infittiscono nella parte superiore. Si tratta quindi di un autore assai interessante, che rifiutò sempre di abbracciare pienamente l’astrattismo, riuscendo ad interpretare al meglio il gusto della figurazione italiana.
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