La sensibilità di Facciotto si unisce alla sua capacità sottilmente innovativa. Così, un elenco in apparenza banale di oggetti posati sopra una tovaglia bianca si trasforma in una curiosa rassegna di cose che dialogano tra loro attraverso la luce. In primo piano, la frutta e il pane, unici elementi ricoperti totalmente di colori determinati. Poi, verso l’orizzonte della grande tovaglia, bicchieri, tazzine, una bottiglia piena a metà, un piattino ornato da una decorazione gentile. Facciotto è chiarista: infatti, è un bianco quasi abbagliante a trionfare, macchiato dal grigio, dall’azzurro, da un timido rosso. Risulta molto difficile fare arte dipingendo bianco su bianco. Eppure, la resa dell’opera è forte e vera: come lo scritto sopra una pagina vuota, ogni dettaglio prende valore e alla fine trionfa.