Nato a Quistello, località del Basso Mantovano nota per aver dato i natali anche ad altri illustri artisti, quali Giuseppe Gorni e Alberto Viani, Semeghini è fra i pochi pittori della provincia che ebbero stabile fama nazionale. Per lui è fondamentale Venezia, sia come città in cui vivere sia come orizzonte su cui misurare la propria particolarissima tecnica, costruita attraverso una pennellata diafana di luce colorata, capace tuttavia di inventare un volto o un mondo. Così, sempre più rarefatta diviene la sua pittura, tanto da creare opere che quasi svaniscono allo sguardo, come capita all’orizzonte della laguna in certe albe. Contraltare di Giorgio Morandi e di Filippo De Pisis, Semeghini dimostra anche in questa tavola la propria capacità di alludere all’oggetto raffigurato, decretandone contemporaneamente l’estinzione. La delicatissima resa dei colori provoca una sorta di lirismo pittorico di forza sommessa.
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