Natura morta con frutta

Nipote di Domenico Pesenti, è forse il più dotato della generazione mantovana che segna nella sua giovinezza il passaggio da un secolo all’altro. Citato da Boccioni per le sue elevate qualità, Vindizio inizialmente interpreta un’esigenza divisionista, che rasenta il futurismo senza mai varcarne il confine. Poi, nella Mantova che tanto amava, crea luminosissime opere in cui resta vivo un segno sfilacciato che sembra tessere la superficie, donandole vibrazione e intensità. Scultore altrettanto eccellente, egli forse non seppe dimostrare pienamente le proprie doti, rinchiudendosi in una tranquilla esistenza di provincia. L’opera che qui ammiriamo dimostra, oltre alla sua capacità compositiva, anche quel tremore postimpressionista che derivò probabilmente dai viaggi a Parigi. In tal senso, certi esiti della sua arte vanno accostati al magistero di Vuillard o di Bonnard, che egli talvolta seppe eguagliare per spontaneità poetica e vivacità di colori.