La primissima fase di realizzazione della maestosa vetrata V21 del Duomo di Milano (1417-1422) - dedicata alle Storie dell'Antico Testamento - coinvolse artisti quali Franceschino Zavattari e Maffiolo da Cremona. Gli antelli realizzati da Maffiolo per la vetrata V21, in particolare, risultano essere stati posti in opera alla fine del 1422. Nel 1452 si registra una nuova notizia sulla vetrata dell’Antico Testamento: Stefano da Pandino stava lavorando agli episodi delle Storie di Sansone. Tra il 1460 e il 1461 Niccolò da Varallo intervenne con alcuni lavori di restauro. Nel 1476 fu invece imposto ai frati gesuati che lavoravano per la vetrata di san Giovanni Evangelista (finestrone V01) di prendere a modello le iscrizioni presenti negli antelli della vetrata del Vecchio Testamento. Altre notizie in merito alla vetrata risalgono alla metà del Cinquecento, quando diversi artisti vi misero mano. In quegli anni erano infatti attivi Corrado de Mochis e Biagio e Giuseppe Arcimboldi. Gli Arcimboldi furono pagati per una serie di antelli non specificati, che potrebbero essere collegati alla vetrata V21, dato riscontrabile nello stile “arcimboldesco” di molti antelli. Negli anni Trenta del XIX secolo Giovanni Battista Bertini e i figli Pompeo e Giuseppe iniziarono una massiccia campagna di restauro e realizzazione di nuove vetrate. In questa occasione gli antichi antelli del XV e XVI secolo della vetrata 21 furono interamente rimossi e dislocati in diversi finestroni del lato meridionale. La vetrata fu quindi completamente rifatta, pur mantenendo sempre lo stesso soggetto, ovvero le Storie dell’Antico Testamento.