La memoria di Felipe Aguila torna all’imposizione del coprifuoco e a quel silenzio che durante la notte veniva rotto dal suono dei cacerolazos, delle pentole e dei coperchi percossi: nelle case gli abitanti protestavano pacificamente trasformando gli utensili comuni della cucina in strumenti musicali capaci di emettere un suono per richiamare l’attenzione verso il dialogo