Il disegno principale di questo foglio riproduce una ruota perpetua a sbilanciamento periferico a percussione di sfere. La circonferenza è suddivisa in 32 comparti, dentro i quali sono libere di muoversi delle sfere che, seguendo il verso della rotazione, si spostano cadendo verso il basso fino ad impattare la parete inferiore che delimita il comparto. La percussione dovrebbe generare l’impulso al moto che favorisce la rotazione continua. Per aumentare lo squilibrio della ruota Leonardo introduce l’espediente del raggio cavo che mette in comunicazione i due comparti contrapposti, in modo da formare un circuito idraulico nel quale il liquido fluisce sempre verso la parte del senso di rotazione. In questo modo, quando i comparti passano dalla fase attiva di discesa a quella passiva di risalita, le sfere, sotto l’azione della gravità, scendono verso le pareti basse dei comparti, spingendo il liquido su per i condotti fino a riempire i vuoti lasciati dalle sfere, che entrando nella fase attiva della rotazione scendono verso il basso. Così il peso del liquido si somma a quello della sfera, producendo un momento maggiore rispetto a quello dell’altro lato.
Di notevole interesse sono anche i due disegni più piccoli di ruote perpetue – che integrano la progettazione della ruota principale – nei quali Leonardo ripropone soluzioni studiate agli inizi degli anni Novanta. Il dispositivo al centro sembra combinare al sistema di percussione a sfere periferico quello radiale che si ritrova negli studi del foglio 473r del Codice Atlantico. L’altra ruota, invece, propone un sistema a sbilanciamento a bracci rotanti montati sulla circonferenza e lungo i raggi; una configurazione già studiata in passato nel foglio 212 del Codice Arundel. Leonardo prevede di utilizzare questi “appendicoli ruotanti” come attuatori delle valvole a farfalla, che pensa di inserire nei raggi cavi della ruota principale per permettere al liquido di fluire nell’altro comparto.
Il recto di questo foglio contiene uno studio molto accurato di una ruota a comparti analoga alla precedente, ma suddivisa in otto settori. È presente inoltre un richiamo alla ruota a bracci articolati studiata ampiamente nei fogli 147v-148r del Codice di Madrid I e 89v-90r del Codice Forster II, entrambi risalenti alla prima metà degli anni Novanta. Nel foglio 778r si trovano anche studi di sifoni e di strutture architettoniche che potrebbero essere aggiunte successive alle ruote perpetue, assegnabili agli inizi degli anni Novanta, il periodo in cui Leonardo dedica gli sforzi maggiori a questo tipo di studi.
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