E' il più noto degli oltre duecento orologi solari raccolti da Piero Portaluppi e anche uno dei più importanti per antichità, preziosità del materiale e committenza.Reaoizzato nel 1524 dal celebre matematico francese Oronce Fine, autore anche di un'opera letteraria sugli orologi solari, era destinato alla corte, infatti reca gli emblemi del re Francesco I (una salamandra e i gigli). Lo strumento funzionava come una meridiana portaitle: quando la navicella era orientata correttamente verso il sole un filo a piombo con una perlina che scendeva dall'alobero proiettava la sua ombra sul quadrante. Sullo scafo sono incisi il tracciato delle ore e due scale zodiacali, mentre i segni delle costellazioni compaiono lungo l'albero. Questo è imperniato tra le due tavolette che costituiscono lo scafo per essere inclinato a secodna delle stagioni. Il nome deriva dalla forma dell'orologio simile a un tipo di imbarcazione a vela usata a Venezia.