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nie di evasione, perd attribuisco questo desiderio a Pietro, non a me,
munque mi aspetto che lui collabori a darmi stabilità. Questo della stabili
tà può essere mi riflesso di un'osservazione letta in un libro "Il signifi-
cato della disperazione", una raccolta di saggi sul tema fatta da Willard
Gaylin, ed. Astrolabio, di cui avrei scritto qua sopra già da tre giorni se
non avessi avuto tanto da fare. L'osservazione era sulla difficoltà a fissa-
re la libido nei tipi maniaci depressivi nei quali avevo trovato certe ana-
logie.
"La depressione può essere definita come correlato emotivo di un collasso
completo o parziale dell'autostima dell'Io, poichè esso si sente incapace
di vivere secondo le sue aspirazioni (ideale dell'Io, Super-Io) mentre que-
ste sono fortemente conservate Edward Bibring "Il meccanismo della depres-
sione" ", op. cit. p. 130)."
"L'inibizione nella depressione...è dovuta al fatto che certi sforzi della
persona diventano privi di significato -perchè l'Io risulta sempre incapa-
ce di gratificarli (P. 134)."
L'angoscia come reazione a un pericolo (esterno o interno) indica il deside-
rio dell'Io di sopravvivere. L'Io... mobilita il segnale d'angoscia e si pre-
para alla lotta o alla fuga. Nella depressione avviene il contrario: l'Io è
paralizzato perché si trova incapace di fronteggiare il "pericolo". In si-
tuazioni estreme al desiderio di vivere si sostituisce il desiderio di mo-
rire. (Questo tuttavia non significa che angoscia e depressione si escluda-
no a vicenda...) (p. 135)."
"Esistono quattro stati dell'Io fondamentali: 1) lo stato di narcisismo 9-
quilibrato (normale autostima), l'Io sicuro e autorassicurantesi 2) lo sta-
to di autostima eccitata o esilarata, l'Io trionfante o euforico 3)lo stato
di narcisismo minacciato, l'Io ansioso 4) lo stato dell'autoconsiderazione
infranta, l'Io depresso, "inibito" o paralizzato. In altre parole la depres-
sione è una maniera umana di reagire alla frustrazione e all'infelicità o-
gniqualvolta l'Io si trovi in uno stato di impotenza (reale o immaginaria)
di fronte agli eventi eccezionali incontrollabili (p. 135)."
"La complicazione più frequente della struttura di base della depressione è
rintracciabile nel vasto gruppo delle persone oralmente dipendenti, che pro-
sperano su appoggi narcisistico-onali e che crollano quando questi vengono
a mancare, o che reagendo a una grave frustrazione regrediscono...al mecca-
nismo di recupero più fatale, consistente nella "incorporazione" degli oge
getti in caso di atteggiamenti fortemente ambivalenti nei loro riguardi
(p. 140)."
"Il rivolgimento contro di sè degli impulsi aggressivi è secondario al crol-
lo dell'autostima. Dipende in definitiva dal senso di incapacità, di impo-
tenza (spesso miste a tendenze masochistiche) il fatto che l'Io si arrenda
al Super-Io e accetti la punizione. Osserviamo almeno in certi casi le ten-
denze opposte dell'Io, vale a dire di provocare e rimuovere le esigenze del
Super-Io fintanto che l'Io si sente forte e potente nella sua ribellione. Vi
sono casi in cui non si è verificato nessun senso di colpa e nessuna auto-
accusa...perchè l'azione cattiva forniva un'intensa gratificazione narcisi-
stica, mentre la colpa e le autoaccuse si sviluppano quando la gratificazio-
ne cessa (p. 140)."
"Vi è una differenza decisiva tra l'Io che uccide se stesso e l'Io che si
lascia morire (p. 141)."
e
Per esempio, tutte queste citazioni è un fatto orale, di incorporazione
di appoggio esterno. E questa osservazione è autodenigratoris, cioè depres-
siva.
C'è stato un momento in cui mi sono chiesta se alla scoperta del Sè dovesse
fare seguito la sconfitta e conseguente scomparsa dell'Io. Forse non distin-
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