Morfento (II)
t
Non riconoscendosi nella cultura maschile, la donna
le toglie l'illusione dell'universalità.
La forza dell'uomo è nel suo identificarsi con la cultu
< ra, la nostra nel rifiutarla.
Non salterà il mondo se l'uomo non avrà piú l'equili-
brio psicologico basato sulla nostra sottomissione.
Noi cerchiamo l'autenticità del gesto di rivolta e non
la sacrificheremo né all'organizzazione né al proseliti-
smo.
fputiamo
suv Hegel
Abbiamo scoperto non solo i dati della nostra oppres-
sione, ma l'alienazione che è scaturita nel mondo
dall'averci tenute prigioniere. La donna non ha piú un
appiglio, uno solo, per aderire agli obiettivi dell'uo-
mo.
Far rientrare il problema lemminile in una concezione
di lotta servo-padrone quale è quella classista è un er-
rore storico in quanto essa è sorta da una cultura che
escludeva il punto di discriminazione essenziale dell'
umanità, il privilegio assoluto dell'uomo sulla donna,
e poneva prospettive all'umanità nei termini di una
problematica maschile, cioè poneva prospettive solo
alla collettività maschile.
-... La donna è oppressa in quanto donna, a tutti i
livelli sociali: non al livello di classe, ma di sesso.
Coerentemente con la tradizione del pensiero occi-
dentale, Hegel ritiene la donna per sua natura ferma
in uno stadio, a cui egli attribuisce tutta la risonanza
possibile, ma tale che un uomo preferirebbe non esse
re mai nato se dovesse considerarlo per se stesso.
(estate 1970)
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