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Taci, anzi parla, Oggetto 200

Carla Lonzi[1977 - 1978 ca.]

La Galleria Nazionale

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Roma, Italia

Stesura dattiloscritta con note manoscritte del testo (inizia da p. 154; mancano le pagine finali); appunti con indicazioni per modifiche o correzioni.

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  • Titolo: Taci, anzi parla, Oggetto 200
  • Creatore: Lonzi Carla
  • Data di creazione: [1977 - 1978 ca.]
  • Trascrizione:
    -532- il contrario, Cristo che muore per gli uomini, per i fratelli. Ma noi dor ne chi siamo nei rapporti fra di noi? Cosi abbiamo combinato dall'inizio dei tempi? Mi colpisce come sono scialbi i drammi dell'infanzia espressi da un'al- tra, noiosi, tutti uguali. Per questo la mia storia con le corelle, ecc. annoia Pietro, gli sembra quasi falsa. Anche a me quella di Laura, in pic mi urta un po' che abbia i miei stessi termini di sorella maggiore. Non mi stimola, non mi rivela niente. E' una conferma, va bene, però la vera conferma l'aspetto da quella che ha avuto un'esperienza complementare al la mia: qualcosa di mezzo tra un riconoscimento e un perdono. 5 lug. Bacio e abbraccio affettuosamente il dentista che mi ha fatto un apparecchio con una nuova dentatura da soprapporre a quella mia. La met- to su e ne sono felice, mi ci trovo bene . XXXnLXEMŽUX Pietro mi fa capire che esagero col dentista, ci aumenterà il conto. Poi in macchina mi vedo nello specchietto retrovisore e è orribile, mi viene una specie di bocca col labbro leporino. Decido all'istante di togliermi l'apparec- chio e di restare coi miei denti, sarà comunque meglio. Infatti mi guard e scopro dei denti più belli di quelli che ho realmente, bianchi, grandi ordinati, con un arco spazioso e ben attaccati alle gengive. Mi piaccio- no molto. Non capisco l'assurdità del dentista e dell'apparecchio. Ritva viene a avvertirmi di ciò che è successo l'anno prima in cui è an- dato perso o distrutto qualcosa che mi apparteneva. Io sono all'oscuro dell'episodio. Lai mi riferisce che una certa Carla ha detto di svelarmi l'accaduto in maniera molto dura. Mi chiedo di che si tratta e in che cos sa potrebb6°consistere delle nuove accuse rispetto a quelle che già so e riesco a sopportare. Laura non mi rivela niente di se. Io le ho dato da leggere le mie vecchie poesie: non me ne ha fatto cenno, d'altra parte non contavo molto sulla sua reazione. E' una persona sfocata, inceppata, ostinatamente chiusa. Tuttavia la sua visita mi ha fatto piacere. Adesso mi ha detto di averle lette. La sua osservazione che il modo come mi MIRAR mio marito e il modo come mi pongo con Pietro sono molto diverst ha dato il via a una sequenza di riflessioni. Prima volevo ricon- quistare il padre perduto, cioè Mario, il padre che accorda la fiducia totale, pero si t mostra subito pronta a toglierla e comunque mette sem- pre delle condizioni, il padre esigente che ambivo a convincere e trasci. nare dalla mia parte, che ti predilige all'inizio e poi si frustra della tua autonomia via via che cresci, e con questo lo scacco iniziale si ri- pete, poi ho scopebeo un uomo che mi accettava come ero, cioè Pietro. Lo stesso è accaduto con Ritva che mi ha creato l'illusione (che lo perse- guivo) di potere suscitare fiducia nella sorella che mi aveva sempre re- spinta, finchè sono stata respinta anche da lei. E' curioso (anzi è non- male, è curioso che lo afferri solo ora) che la rottura con mio marito abbia avuto le stesse motivazioni quella con mio padre: a entrambi adebitavo la priorità del lavoro nella loro vita, sebbene fosse evidente che vivevo alle spalle brima dell'uno e poi dell'alto. Nessuno dei figli ha riconosciuto l'officina del padre, questo capolavoro dell'ex peraio. L'abbiamo tenuto a distanza per ideologia marxista, lui, il padrone, rin negato della sua classe, e per cultura. D'altra parte conosco solo mio
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  • Note: Dattiloscritto utilizzato per la pubblicazione di: Carla Lonzi, Taci, anzi parla. Diario di una femminista, postfazione di Annarosa Buttarelli, Et al., Milano 2010.
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