- 169-
chiotte, Sono distrutta per gli scritti rubati, in più non riesco a cal-
colare esattamente cosa è andato perduto e questa lacuna mi tormenta.
Ho deciso che non risponderò al telefono questa settimana, chiamerò io.
Sono già più serena: non è possibile sentirsi prenotate, fare lo sforzo
e sapere che è inutile, che lo faccio per l'altra. Certo, non dovrò pri-
varmi di avere degli slanci verso qualcuna, se mi viene cosi. Andare in
campagna è anche scappare da tutto, da chi si aspetta un delle cose da
me o ha delle cose da dimostrarmi. Non per sempre, naturalmente, ma per
ora. Quest'anno non ce la faccio a stare a Milano: prima c'erano gli ami-
ci, il lavor, poi il femminismo. Adesso sono sola, libera. Voglio incon-
trare la gente a partire da come sono senza dover demolire come ero, come
mi vedevano. Il Tita ha detto "la campagna sa di smobilitazione, è triste
Vedremo, può essere un ramo per un accello.
Mi alzo di notte e cammino
nella campagna calpestando l'erba
annusando e respirando l'umidità
Provo con un piede nudo sulla terra
All'alba sono su un colle e guardo
la luce che si alza all'orizzonte
Sono la sola
abitante della terra e mi riposo
di ogni contatto con gli altri
La pioggia mi cade addosso
la nebbia mi avvolge
brillo dappertutto
la notte mi riporta su di me
insieme al sole
Pietro mi rimprovera di averlo escluso (e anche angosciato) durante i due
anni di femminismo. Gli ho risposto che sono grata alla crisi che Ritva
mi ha aiutato a avere: non era facile per me andare in crisi veramente:
un uomo non ce la faceva con le mie autodifese e le donne si inferioriz-
zavano. Anche lui può ritenersi fortunato che ha avuto in me l'occasione
a una crisi, però mi pare che, non essendosene reso conto, l'ha avuta a
metà. D'altra parte io mi ero fatta l'idea che lui era molto forte dato
che reggeva il colpo senza sottrarsi ne voler recuperare. E lo attacco
quando mi sembra forte, se non faccio cosi sta chiuso in se stesso e mi
appare sempre più tetragono...E' inutile che lui mi proponga di andare
a Roma e cercare un appartamento in città, non sarà su questo invito che
andrò a Roma: se scopriamo di avere più bisogno di stare insieme in que-
sta fase, sarà ovvio che mi deciderò, altrimenti continuerò come prima
che era la stabilizzazione esatta appunto relativa a prima.
Quando vado a letto rientro nel clima del sogno della notte precedente.
Ho la sensazione di ore due vite parallele piene di echi, rimandi: co-
me vivere a due profondità la stessa cosa. Tant'è vero che mi piace mol-
tissimo scrivere i sogni senza interpretarli, perché sono evidenti cosi.
Hide TranscriptShow Transcript