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Taci, anzi parla, Oggetto 226

Carla Lonzi[1977 - 1978 ca.]

La Galleria Nazionale

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Roma, Italy

Stesura dattiloscritta con note manoscritte del testo (inizia da p. 154; mancano le pagine finali); appunti con indicazioni per modifiche o correzioni.

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  • Title: Taci, anzi parla, Oggetto 226
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: [1977 - 1978 ca.]
  • Transcript:
    Restiamo Patrizia e io, è tardi, desidero raggiungere l'albergo. Lei mo propone invece di nasconderci dentro una specie di nicchia stanzi- no. Perchè no? Mi sentirei più sicura in albergo, ma per compiacenza la assecondo. Frattanto nello stanzone su cui dà il nascondiglio, vedo preparare i tavoli come per una cena. Patrizia scende e si siede a un tavolo. La raggiungo. Ma devo essere stata imprudente perchè subito qual cuno si avvicina e comincia a interrogarmi. Devo anche aver detto qalco- sa di sbagliato perchè quello mi ordina di seguirlo. E' fatta. Sento che il cerchio si stringe. Sono dei fascisti, subdoli, provocatori, senza pietà. Potrei dire che sono fascista anch'io, fingermi dei loro, ma mi ripugna. Dico solo che da bambina, molto piccola, ero fascista, poi il regime è caduto e io sono stata educata diversamente. Mi si de- ride per i miei sforzi. Le prove sono contro di me. Ho dimenticato il passaporto nel nascondiglio, ma sono certa che loro lo sanno, mi lascia- no illudere di avere quell'ancora di salvezza. Patrizia sembra protetta dal regime, ho l'impressione che non le faranno del male. Chiede una stringa per le scarpe da tennis, ma qualcuno, forse io stessa, la mette sull'avviso, anzi, che tolga anche l'altra stringa, per carità. Si af- fretta a eseguire. La tecnica fascista è torturante: sembra che ti diano delle probabilità di cavartela e subito, ridendo e sghignazzando, calpe- stano la tua speranza. Con un rampino il capo aggancia, tira giù e la- cera un dipinto di Merz vicino alla porta. Bacio un bambino grassottello e quasi me lo mangio, sesso e tutto. Voglio fare provvista di buon vino: 50 bottiglie. Ma la donna inservien- te alla cantina me lo impedisce, non mi fa neppure entrare. Eppure sta- vo già sulla soglia. Ieri ero arrivata alla conclusione che Merz vuol dire dolore. L'ex-marito di Ritva ogni anno prende 100 bottiglie di barolo buonissi- mo per la sua cantina. Me l'ha detto Pietro ieri sera. #c"La persona gelosa inevitabilmente si sente umiliata e inferiore e, me Questo vuol dire che M8nEtientsmerter indarra, aferers&Es&r18?psygdirica per lei inconsiamen te che "non è da amare", che è odiosa, e piena di odio. Essa sente... che è stata abbandonata'e negletta dalla persona che ama perchè non è abbastanza buona per lei. La depressione e la sensazione di essere in- difesa di fronte al pericolo che questo pensiero di essere non-amabile fa sorgere in lei (insieme a tutte le paure di solitudine che lo accom- pagnano) sono insopportabili. Questo spiega l'acutezza e la torturante a amarezza della gelosia, che tutti noi ci sforziamo di mitigare condannan do e odiando...il rivale. La percezione della dipendenza è tornata a galla con tutti i suoi pericoli dalla primissima infanzia...La proiezio- ne è immediatamente messa in moto. Nel rivale si scopre male e distrut- tività, viene condannato, e l'odio può essere liberato contro di lui senza senso di colpa." (p.44) "Facilmente la ricerca della bontà interiore è accompggnata da autoingan no e infondata soddisfazione di se stessi." (p.52) "Le nostre interne lotte psicologiche -tra amore e odio- non ricevono ch un piccolo aiuto dagli sforzi e dall'attenzione consci. E' vero che la grande necessità interna di incoraggiare e nutrire l'amore, di darlo ed riceverlo, di reprimere, di deviare e modificare l'odio, è alla ricerca di nuovi sbocchi esterni nelle nostre esistenze." (p.53) Melanie Elein "Alcune persone hanno cosi forte bisogno della lode e del- l'approvazione perchè necessitano di prove che confermino che sono amat bili e degne d'amore. Il sentimento di colpa nasce dalla paura inscnscia di essere incapacii amare sufficientemente e sinceramente gli altri, e.. di non essere in grado di dominare gli impulsi aggressivi verso gli al- tri: è il timore di costituire un pericolo per le persone amate. (p.62)
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  • Notes: Dattiloscritto utilizzato per la pubblicazione di: Carla Lonzi, Taci, anzi parla. Diario di una femminista, postfazione di Annarosa Buttarelli, Et al., Milano 2010.
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