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Taci, anzi parla, Oggetto 278

Carla Lonzi[1977 - 1978 ca.]

La Galleria Nazionale

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Roma, Italy

Stesura dattiloscritta con note manoscritte del testo (inizia da p. 154; mancano le pagine finali); appunti con indicazioni per modifiche o correzioni.

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  • Title: Taci, anzi parla, Oggetto 278
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: [1977 - 1978 ca.]
  • Transcript:
    -190- altri, non gli ho neppure smentito, semplicemente non accetto questo tipo di ingerenze. Anche se mi ero fatta riconoscere il diritto a una vita li- bera, e glielo avevo dato. Non concepivo la fedeltà, e ero coerente almeno in questo che non vivevo con Pietro; Boncepivo l'astinenza dal sesso, dal- la ricerca di un rapporto, ma non la fedeltà. Stavo sola per certi perio- di, ma quando avevo qualcuno provavo insofferenza alla sola idea di dover- gli qualcosa, di privarmi dell'imprevisto con altrix uomini, della mia vi- talità in genere. Però, perchè non farlo e contemporaneamente dirlo? Non sapevo perchè lo facevo e dunque temevo che fosse male, dal momento che 2x procurava del male. Non avrei sopportato di essere accusata o frainte- sa nè che mi si guastasse la festa. Inoltre vivevo tutto alla giornata e pensavo che non valesse la pena fare scalpore per piccoli fatti privati e senza domani. Ma quello che depositavano dentro di me come non avevo capito che mi avrebbe fatto esplodere se non trovavo il modo di metterlo fuori? Ma con chi? Ecco che mi si apre una via d'uscita nel feminismo, nel gruppo per i primi scoppi di rabbia. Quando ho cminciato Rivolta, prendevo più tiroide di adesso, 175 mg. e venivo dal prenderne 200: mi sentivo vivacissima, eccitata, aggressiva, impaziente. Mi sentivo bene, anche se, quando abbassavo la dose, mi accorge- fb@sagli ingrdienti del mio benessere precedente mancavano un po' la calme e la distensione. Invece "La donna clitoridea e la donna vaginale" l'ho scritto un'estate a 100-125 mg. (ora ne prendo 150)xxxxx*t, ma la dose era troppo scarsa per me, non mi teneva abbastanza su. E sempre, con quat siasi dose di tiroide, quel pacchetto al giorno di sigarette che davano dei colpi un po' alla cieca in un organismo senza tutte le cinghie di tra. smissione a posto. Con soppresa ho saputo da Tosca che tutta la mia ten- sione nel gruppo non le aveva lasciato un cattivo ricordo, anzi ha nostal. gia di me "lucida e concentrata". "Beh, se ti piacera ancora" le ho rispo- sto. In fondo, tutta la baldanza che avevo prima quando cercavo di mante- nere o conquistare un po' di libertà, non è altro che il risultato dello sforzo per superare gli ostacoli provenienti dall'interno. E' l'accentua- zione che sottolinea un raggiungimento difficile, il senso del rischio, 1: timore di non farcela. Mentre la semplicità nel fare le cose è la miglior garanzia che sono veramente mature. Ostentavo la mia sicurezza per rassi- curare me stessa oltre che per impedire agli altri di dubitare. Sembra che tra Ritva e me si sia ricreata la situazione come tra artista e critico, cioè che io l'ho scoperta. Ma anche lei, nel volermi come in- terlocutrice, mi ha scoperto. Va bene che tutte potevano avere gli occhi rivolti verso di me come capogruppo, però non trovavano la maniera di co- municare con simpatia, restavano un po' contorte, mentre con Ritva èx stato un incontro armonioso, con tutte le timidezze iniziali e qui pro
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  • Notes: Dattiloscritto utilizzato per la pubblicazione di: Carla Lonzi, Taci, anzi parla. Diario di una femminista, postfazione di Annarosa Buttarelli, Et al., Milano 2010.
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