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Taci, anzi parla, Oggetto 365

Carla Lonzi[1977 - 1978 ca.]

La Galleria Nazionale

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Roma, Italy

Stesura dattiloscritta con note manoscritte del testo (inizia da p. 154; mancano le pagine finali); appunti con indicazioni per modifiche o correzioni.

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  • Title: Taci, anzi parla, Oggetto 365
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: [1977 - 1978 ca.]
  • Transcript:
    -466- cui non si sente accettata. La madre è rimasta male che Ritva abbia pubbli- cato tante cose su di lei, "Neanche in cinese" se lo sarebbe dovuto permet- tere. Ritva non six chiede se ha il diritto di ignorare i desideri di sua madre, e qualestatebb REI reazione al suo posto. Cosi di me dice che non si sentiva accettata i da me se io non accettavo le sue confutazioni. Ma appunto, come potevo accettare chi mi confutava, cioè non mi accettava. Rit- va desidera una persona alla sua merce per sentirsi alla pari, che la pren- da per come è, con tutte le pretese sull'altra che si porta dietro. Cioè una madre, una che le dà senza chiedere niente per sè, Maria in proposito BX XbXkt&skitfa è di un egoismo tale che diventa crudeltà". Ho chiesto a Ritva come giudica oggi il suo libro, mi ha risposto che non lo sa bene. Infatti dopo che sua madre ha avuto quella crisi quasi tragica" -e io mi as spettavo riconoscesse di non potere coinvolgere gli altri scoi suoi scritti- la sua reazione è stata di rifiutare il libro. Non vede la sua responsabi- lità negli avvenimenti, o comunque solo dopo avere trovato un vera o pre sunta responsabilità degli altri. Per questox può accusare o criticare se stessa in continuazione, perché intanto ha escogitato ben bene il modo per- che gli altri restino continuamente nella rete. "Muoia Sansone con tutti i filistei", a parte che, altro che morire, è ben decisa a vivere. Questo del- la reciprocita programmatikátxiventa un po' un espediente per non arrivare mai veramente a "vedersi" in rapporto diftrax vede sempre Watts in rap- porto a sà. E "reciprocamente". Pietro ha telefonato a Carla perchè non gli va di essere sempre quello "che subisce in silenzio". Il subire riguarda il fatto che Carla fa una mostra di lenzuola, idea che è stata di Pietro e che Carla ha visto realizzata da lui. Appena un anno fa gli ha chiesto il pemesso di fare lenzuola per Mar- ta, e Xistra lui ha accettato "per Marta". Pietro era molto dispiaciuto, mi accusa blandamente di avere portato Carla con tale fiducia per casa e di averla introdotta, anzi stimolata a fregarsene di lui. Dice "Ecco il risul- tato del femminismo su di me: ho smesso di essere vigilante e aggressivo, e sono stato danneggiato sul lavoro, su qualcosa di cui sono geloso". Ag- giunge "Mi addolora anche di avere telefonato a Carla, di averle dato que- sta preoccupazione". Carla al telefono ha ribattuto di avere avuto il pro- blema se era lecita o no questa appropriazione, adesso l'ha risolto. Pec- cato che nella presentazione il critico non abbia il proprio il nome di Pietro tra i tanti che ha Kitte, ma ormai che farci? I cataloghi sono stati spediti. Quanto a lei l'ha detto a tutti in privato "Ha cominciato Consagra, poi le lenzuola le abbiamo fatte insieme". Immagino che la prima parte del- la frase Carla l'avrà dronunciata molto a bassa voce. Adesso la conosco, si è smascherata da sola, Capisco la sua creatività su cosa si basa sull'espan-
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  • Notes: Dattiloscritto utilizzato per la pubblicazione di: Carla Lonzi, Taci, anzi parla. Diario di una femminista, postfazione di Annarosa Buttarelli, Et al., Milano 2010.
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