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Taci, anzi parla, Oggetto 369

Carla Lonzi[1977 - 1978 ca.]

La Galleria Nazionale

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Roma, Italy

Stesura dattiloscritta con note manoscritte del testo (inizia da p. 154; mancano le pagine finali); appunti con indicazioni per modifiche o correzioni.

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  • Title: Taci, anzi parla, Oggetto 369
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: [1977 - 1978 ca.]
  • Transcript:
    vati. Il terapeuta ha fatto del suo meglio per contenere entro limiti più ri- stretti questa nevrosi di transfert: cercando cioè di forzare al massimo nei canali della memoria e di consentire al minor numero possibile di ricordi di essere agiti come ripetizione...Di regola, il terapeuta non può evitare al pa- ziente questa fase del trattamento. Egli deve lasciare che il paziente rispe- rimenti qualche frammento dimenticato di esistenza, ma deve anche accertarsi che il paziente conservi un certo grado di distacco che lo metta in condizio- ne, nonostante tutto di riconoscere che ciò che sembra realtà non è altro che un riflesso di un passato dimenticato... Allo scopo di facilitare la comprensio- ne di questa "coazione a ripetere", quale si manifesta in corso di trattamento psicanalitico dei nevrotici, ci dobbiamo...liberare dall'erronea convinzione che le resistenze contro cui stiamo lottando siano resistenze opposte dall" inconscio... La verità è che la resistenza... trae origine da quesgli skati stessi stati e sistemi più elevati della vita psichica che originariamente ave- vano messo in opera la rimozione ...Già vediamo sparire molte oscurità non appe- na sostituiamo all'opposizione tra conscio e inconscio, quella tra l'io razio- nale e il rimosso. E' certo che buona parte dell'Io è di per sé inconscia, e specialmente quella che potremmo definire il suo nucleo; mentre solo una mo- desta quota rientra in quel che noi usiamo definire "preconscio"". (p. 35-37) "La perdita d'amore e lo scacco subito (nell'infanzia, nella vita sessuale in- fantile) si lasciano dietro una ferita indelebile dell'autostima, sotto forma di una ferita narcisistica che...più di ogni altra causa contribuisce a quel "senso di inferiorità" cosi frequente nei nevrotici." (p.38) "Il legame affettivo, che di regola legava il bambino al genitore di sesso op- posto, soccombe alla delusione, a una vana aspettativa di appagamento, o alla gelosia causata dalla nascita di un fratellino, lampante testimonianza dell' infedeltà dell'oggetto ammto. Il tentativo, eseguito con tragica serietà dal bambino, di fare lui allora un figlio, naufraga nella vergogna. " (p. 38) "Ora, nel corso del transfert, i pazienti ripetono tåtte queste situazioni indesiderabili e queste penose emozioni e le rivivono con la massima ingenui- tà. Cosi, essi cercano di interrompere il trattamento quando è ancora incomple- to; cosi, provano ancora quel senso di beffa e di disprezzo, obbligando il te- rapeuta a pronunciare parole dure e fredde; cosi, scoprono adeguati oggetti di gelosia; cosi, al posto del bramato figlio dell'età infantile, fanno pro- getti e promesse di regali grandiosi, regali che si rivelano di solito altretta tanto irreali." (p. 39) "Es iste realmente nella psiche una coazione a ripetere che oltrepassa il prin- cipio del piacere." (p. 39) A questo punto mi viene in mente che durante LSD. ho detto "non si tratta di piacere o non piacere: è inevitabile". Allora la coazione a ripetere si basa sul funzionamenteż disturbante del rimosso che si calmerà solo una volta arri- vato alla coscienza. Al di fuori della coscienza c'è l'incognita minacciosa, una volta dentro la coscienza la minaccia finisce. "...la pulsione è una tendenza della vita organica a ripristinare uno stato anteriore a cui l'essere vivente è stato costretto a rinunciare sotto l'incal- zare di forze perturbatrici esterne." (p. 61) 30 dic. Mi sono svegliata con il quadro di tutto un sogno che mi sono subito ripassata nella memoria. Però non ho avuto tempo di scrivere. Quando mi sono decisa a farlo non ho più trovato alcun sogno, solo un particolbe. Prendo l'autobus sebbene non abbia messo tutto in ordine per partire. Mi af- fanno un bel po' cercando di mettere tutto a posto. Non si tratta di oggetti, ma come di conti che faccio per terra col gesso in specie di riquadri. Mi man- ca qualcosa, non ce l'ho o non lo trovo, questo sembra pregiudicare la parten- za. Poi sono sorpresa io stessa del mio coraggio perchè finisco per prendere
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  • Notes: Dattiloscritto utilizzato per la pubblicazione di: Carla Lonzi, Taci, anzi parla. Diario di una femminista, postfazione di Annarosa Buttarelli, Et al., Milano 2010.
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