So confrontare il mio mondo di partenza col mio mondo di arrivo: da uno
stato in cui si soffoca a uno stato inxe dove si respira.
Questa volta sono provocatoria con i miei, così gli lascio qualcosa su
cui meditare. Non riesco più a trattare mia madre come mia figlia: dopo
la fase affettiva, regressiva, servizievole, nostalgica, provo il biso-
gno di scuoterla, di non dargliela vinta. Oggi diceva "mi piacciono ixtit
tipi come la Bruna, che è sempre allegra; io sono pesante, divento triste,
mi faccio rabbia, ma è cosi". Che la situazione familiare non mi intacca
più lo capisco dal fatto che non ho mal di stomaco. Avverto proprio che
qualcosa è superato e posso cominciare a comportarmi con i miei senza
continue, lacrimevoli sensazioni. Anche con Vittorio e Rossana, basta,
fare la loro alleata.
Maria Grazia mi ha rivelato la profonda crisi che ha avuto nei confronti
delle amiche più care tra cui io, sensazione di eseere abbandonata, tra-
dita, dimenticata e lotta con se stessa per non cedere all'impulso a rom-
pere, per mantenere un'apertura e la possibilità di verifiche. Ora mi
sento molto più libera con lei perchè so che non fa affidamento su di me.
Cerca solo conferme, non consolazione e appoggio. D'altra parte, anche
dando consolazione e appoggio non si può evitare che risultino inadegua-
ti a chi li richiede, li pretende, se li aspetta, nè che provochino ama-
rezza e sconforto, quindi tanto vale non farsene un problema, anzi acco-
gliere la delusione emanante da sè come un prezioso risultato:l'inizio
dell'autonomia.
4 apr. Sono irrequeta: non so cosa fare, nè dove andare. Per ora sto dai
genitori. Piove, e la campagna non mi attira da sola e senza macchina
da scrivere; Roma mi respinge addirittura, a parte il Tita che è l'unico,
vero punto di rishi amo per me, subito neutralizzato dalla sensazione sgra
devole di giornate senza senso fino alle otto e mezzo di sera quando lui
torna a casa; Milano vorrei dimenticarla, non pensarci più, eppure è l!
unica vera mia città, l'unico luogo dove avrei un motivo per vivere, ma
dove è un'inutile fatica fare pellegrinaggi, piano piano mi sarà sembre i
più estranea e nello stesso tempo non mi sarò meglio ambientata a Roma.
Il prossimo fine settimana Marta sarà a Turicchi per la sua nuova casa:
devo confessare il mio fastidio. Con spavento sento venirmi una reazione
come con l'Elba: che, semplicemente, il luogo perde fascino, diventa un
mediocre angolo violate e banalizzato, non più unico e mio. Perchè non
l'ho capito subito, perchè ho lasciato Pietro avventurarsi nelle tratta-
tive per l'acquisto della casa da parte di Marta, perchè sono stata CO-
si poco chiara con me stessa? Forse volevo mettere Marta alla prova, se
avrebbe rinunciato a avanzare col bulldoze sulla mia strada; Oppure vo-
levo vedere se avrebbe avuto dei moti per contraccambiare, per non esse-
Hide TranscriptShow Transcript