altre, e più pericolose e infide quelle che non vogliono vederlo cosic-
chè, scandalizzandosi e cadendo dalle nuvole, lanciano l'anatema e scre-
ditano le più coraggiose.
Cara Alice, mi sono cullata ancora, nonostante le smentite, in una spe-
cie di miraggio che prevedeva una terza via, come se esistessero ancora
mamme qua e là sulla terra, e non tutte figlie scatenate o sornione. Sta-
sera ho capito che sono una stupida inguaribile, una che ci casca, una
santerellina, basta che mi lucidino il piedistallo e io sù con un balzo.
La compunzione e l'assennatezza sono il contenuto del testo e della re-
gia. Posso ridere di me stessa e rido infatti, non me ne frega niente,
ma davvero, ho smascherato il mondo con un colpo, che colpettino da mee-
stro. Ogni tanto mi ritrovo le unghie dei felini, e zac! Come sorprende-
re una santa che fa una scoreeggia. E' così? Questa sera il femminismo
e tutto quanto ha fatto un'involontaria scorreggia, Beh, era ora.
14 genn. Il mio vero desiderio qual'è? Occuparmi degli Scritti di R.F.
e pubblicare il mio diario e le mie poesie. Tutto il resto, la casa edi-
triee, ecc, è una roba per principianti. Allora posso destinare li quei
soldi che dovrei mettere nella casa editrice per essere socia. Non credo
che perderò più di mezzo milione l'anno. Vale la pena. La sede ce l'ho.
Concentrando tutto su di me, posso arrivare anche a distribuire meglio.
Solo un uomo
ha pietà di una donna
Mi sono subito accorta di rifugiarmi in Pietro, nel Tita, nella casa,
ma soprattutto in Pietro. Mi calma molto parlare con lui, non perchè mi
dia ragione, ma perchè è fidato, non si approfitta di me e neppure ci
prova. Voglio vendere un mio quadro, Pietro me l'ha suggerito e è giusto,
fare un'attività con soldi miei.
15 genn. Quello che mi ha disturbato è stato il contrasto fra il fare in-
nocente, svagato di Laura nella lettera, e la determinazione con cui mi
ha destinata tra le socie di seconda categoria. Mi sono lamentata di que-
sto con Maria, ma aveva lo sguardo esattamente in sincrono con Laura. I
suoi appetiti sono quelli: cominciare un'operazione economica sul femmi-
nismo, cercare di ricavare dei frutti, un prestigio senza la mia ipoteca.
Jacqueline molto ingenuamente dice "pubblicare dei libri per le donne".
Non potevo credere che volessero scartare me o relegarni tra le sosteni-
trici, allontanarmi dal centro, dal nocciolo da cui verranno o potranno
venire i frutti. Invece è cosi, per questo Maria mi dava l'impressione
di non rispondere alle mie domande, era evasiva, oppure cercava di farmi
capire qualcosa che io mi rifiutavo di accettare.
Ho detto a Maria "ma questa casa editrice è un'impresa capitalistica",
lei era un po' agra "certo".
Allora la conclusione è cosi, che io compro il minimo di quote per esser
socia, dò la collana Scritti di R.F. alla casa editrice che s'impegna a
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