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Taci, anzi parla, Oggetto 515

Carla Lonzi[1977 - 1978 ca.]

La Galleria Nazionale

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Roma, Italy

Stesura dattiloscritta con note manoscritte del testo (inizia da p. 154; mancano le pagine finali); appunti con indicazioni per modifiche o correzioni.

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  • Title: Taci, anzi parla, Oggetto 515
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: [1977 - 1978 ca.]
  • Transcript:
    433 Con Carla non ho tentato colloqui perchè già dopo l'esperienza di Marisa intuivo che subito non c'è niente da fare. Ritva non aveva capito niente di me se non quello che avevo in comune con lei. E io? Ho sempre pensato di averla capita di più perchè avevo una gam- ma di esperienza più vasta a cui ricondurla. Il guaio mio era che cercavo un'amica però una come me non la trovavo: se era in gamba era arrivista, oppure era una donna semplice, ma appunto si inferiorizzava di me e, dopo averle dato tutto quello che avevo, mi rifiutava. Capisco le sue ragioni, ma le nie chi le capisce? In macchina mi ripeteve "Ritva non mi ha capita: come Marilisa mi ha visto alleata dell'uomo nel momento del distacco da me. Ma come erax possibile fraintendere dopo quello che le scrivevo, tak dicevo, facevo? E' terribile come tutto è inutile, questa sensazione di scorrere su di lei come l'acqua su un impermeabile era disperante. Aveva un'ostinazione che le chiudeva gli occhi su di me: il bisogno di sopravvivere, di farsi avanti, di espri- mersi. Tutto giusto. Però se c'era una vittima predestinata ero io perchè per raggiungere i suoi diritti doveva sbarazzarsi di me. La sorella maggio- re resta sempre giocata perché, appena l'altra è all'altezza, la rimprove- ra, colpevolizza, rigetta, e si sente autorizzata a tutto. Nella testa di Ritva avevo l'etichetta di donna "adulta". Io mi consideravo coetanea (e sbagliavo, ma ero ansiosa di parità) e sele ricordavo che era più giovane i lo facevo solo perchè non prendesse troppo sul serio certe cose che avevo grazie all'età. Però Ritva rimprovera a me quello che aveva rimproverato a sua madre: l'unione col padre a sue spese. *dem Marilisa. Ecco l'origine del sospetto che avevano avuto verso di me. Sono a Roma e non mi entusiasma, tra tre giorni andrò di nuovo in campagna. Se non devo mettere intensità con gli altri, se questo inferiorizza, di- sturba, sorprende, allora tanto vale che ne ne stia da sola e metta insen- sità in me stessa e nel rapporto con la natura, la pianta, l'aria, le col- line. Carla è una prepotente abituata a risolvere le situazioni con una certa sce na e pro domo sua. Poi prende toni da vedova. Ma qui batte il naso: non po- trà mettersi l'animo in pace tanto presto perchè io non cedo e non la tran quillizzo. 26 mar. Davanti a tanta gente prendo il microfono e dico di aver avuto
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  • Notes: Dattiloscritto utilizzato per la pubblicazione di: Carla Lonzi, Taci, anzi parla. Diario di una femminista, postfazione di Annarosa Buttarelli, Et al., Milano 2010.
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