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Con Carla non ho tentato colloqui perchè già dopo l'esperienza di Marisa
intuivo che subito non c'è niente da fare.
Ritva non aveva capito niente di me se non quello che avevo in comune con
lei. E io? Ho sempre pensato di averla capita di più perchè avevo una gam-
ma di esperienza più vasta a cui ricondurla. Il guaio mio era che cercavo
un'amica però una come me non la trovavo: se era in gamba era arrivista,
oppure era una donna semplice, ma appunto si inferiorizzava di me e, dopo
averle dato tutto quello che avevo, mi rifiutava. Capisco le sue ragioni,
ma le nie chi le capisce?
In macchina mi ripeteve "Ritva non mi ha capita: come Marilisa mi ha visto
alleata dell'uomo nel momento del distacco da me. Ma come erax possibile
fraintendere dopo quello che le scrivevo, tak dicevo, facevo? E' terribile
come tutto è inutile, questa sensazione di scorrere su di lei come l'acqua
su un impermeabile era disperante. Aveva un'ostinazione che le chiudeva
gli occhi su di me: il bisogno di sopravvivere, di farsi avanti, di espri-
mersi. Tutto giusto. Però se c'era una vittima predestinata ero io perchè
per raggiungere i suoi diritti doveva sbarazzarsi di me. La sorella maggio-
re resta sempre giocata perché, appena l'altra è all'altezza, la rimprove-
ra, colpevolizza, rigetta, e si sente autorizzata a tutto. Nella testa di
Ritva avevo l'etichetta di donna "adulta". Io mi consideravo coetanea (e
sbagliavo, ma ero ansiosa di parità) e sele ricordavo che era più giovane i
lo facevo solo perchè non prendesse troppo sul serio certe cose che avevo
grazie all'età. Però Ritva rimprovera a me quello che aveva rimproverato a
sua madre: l'unione col padre a sue spese. *dem Marilisa. Ecco l'origine
del sospetto che avevano avuto verso di me.
Sono a Roma e non mi entusiasma, tra tre giorni andrò di nuovo in campagna.
Se non devo mettere intensità con gli altri, se questo inferiorizza, di-
sturba, sorprende, allora tanto vale che ne ne stia da sola e metta insen-
sità in me stessa e nel rapporto con la natura, la pianta, l'aria, le col-
line.
Carla è una prepotente abituata a risolvere le situazioni con una certa sce
na e pro domo sua. Poi prende toni da vedova. Ma qui batte il naso: non po-
trà mettersi l'animo in pace tanto presto perchè io non cedo e non la tran
quillizzo.
26 mar. Davanti a tanta gente prendo il microfono e dico di aver avuto
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