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zi a gridarle, ero arrabbiata e non lo nascondevo, che mi fa uscire dai
gangheri la sua aggressività repressa che si traduce in continue "insinua
zioni". Per esempio, quando mi ha fatto l'orospopo la prima volta mi ha
detto che sono terribile, conflittuale, distruttiva, ecc., e io accetta-
vo tutoo. Stasera riprendeva gli argomenti dell'oroscopox Dua in un modo-
do provocatorio, calcando la mano, sempre però con la vocina dolce e il
fare melenso. Cioè mi riportava non l'oroscopo, ma qatt indirettamente
i suoi sospetti su di me: non si prendeva la responsabilità delle sue os-
servazioni, ma le riferiva all'oroscopo. Come Laura prova senso di colpa
a staccarsi da Rivolta - adesso va a un gruppo di altre femministe- e pre
ferisce credere che io non voglio, e quindi detestarmi, che accettare il
suo bisogno. Cioè mi dà un ruolo oppressivo. Alla fine, quando sulla por-
ta le ho detto che non m'importa affatto che vada al collettivo, anzi som
no contenta per lei, pura verità, è apparda molto sollevata. Come faceva
a negare allora di sentirmi come una madre che, non solo deve dare il per
messo, ma allearsi con la figlia nei suoi gesti di autonomia. Non ha ca-
pito che nessuna può uscire da Rivolta senza uscire dalla ricerca di sé.
Rispetto al diario di Alice il mio mi appare inutile, a meno che ripesca-
re qualche sprazzo vivo in un cimitero di ragionamenti non possa essere
indicativo dei pericoli a cui sulla mia stessa strada si va incontro.
Oggi parlvao del mio rapporto con Ritva a Renata e dello scontro con Ele-
na a Adriana, ma a che mi serve? Anche se mi rassicurano con una visione
esterna delle cose il danno ormai è fatto, su di me intendo, che non mi
si riprensenti qualcuna con l'adagio "Ti sento superiore, sono inferioriz
zata" sperando nel mio panico perchè scarico su di lei tutto quello che
non ho potuto scaricare sulle altre. Dunque, in sintesi, non parlare più
con nessuno di quei disgraziati rapporti e, chiamando a raccolta tutto il
mio coraggio, passare oltre.
A venticinque anni, età di Alice, ogni atteggiamento possibile si sovrap-
pone a un'immagine desiderabile di gioventù. Io mi chiedo, se non diventa
pietose per forza una donna di quarantaquattro anni che rivela sue attua-
li irrisolte difficoltà, anzi, che questo difficoltà è un eufemismo, sue
paurose frane. Sono troppo fragile come donna in declino per non nascon-
dermi. Eppure è indispensabile trovare la forza necessaria.
Mi è necessario accompagnare l'ammissione di un bisogno con un progetto
per soddisfarlo.
El tipico del mio modo di sobillare quelle che mi accettano il fatto che
riferisca loro le opinioni di quelle che non mi accettano. Mi è indispen-
sabile mettere la pulce nell'orecchio contro di me, perchè quello che deve
succedere succeda e non si dica che io mi sono adoperata perchè non suc-
cedesse.
25 giu. Il distacco da Tita mi rende libera di suicidarmi, se voglio.
Spero che Ritva si vergogni un bel momento di accusarmi e che la vergo-
gna la indebolisca come ha indebolito me. E che alla fine capisca me.
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