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Taci, anzi parla, Oggetto 691

Carla Lonzi[1977 - 1978 ca.]

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Stesura dattiloscritta con note manoscritte del testo (inizia da p. 154; mancano le pagine finali); appunti con indicazioni per modifiche o correzioni.

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  • Title: Taci, anzi parla, Oggetto 691
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: [1977 - 1978 ca.]
  • Transcript:
    -205- è espresse. E io allora? Anche lei fa una teoria basata sulla sua espe- rienza, dopo aver accusato me di averlo fatto. Come avevolattins,y 144. dilinto un aattivor ricordo a Anna. Lei lo at- tribuisce, che so, al telefono che squillava troppo e ci interrompeva, in realtà l'aveva disturbata la rivelazione che ero stata con Luciano P. Pe- rò mi ha invitata in campagna, segno che vuole una maggiore intimità con me. 16 febbr. Siamo sfrattate da una casa, tutte le inquiline. La portinaia mi dice che la colpa è della signora Norza che chiedeva sempre all'ammi- nistratore "va bene cosi? siete contenti?". Gli ha messo "la pulce nell'x orecchio. Quella del secondo piano mentiva anche a me che tutto era rego- lare, in realtà teneva pensionanti e affittava a ore. E poi io. "Ma a lei dice la portinaia "non c'era niente da rimproverare". Su un tavolo circondato da gente ci sono due bambine, tipo le gemelle di Lidia: io ne bacio una sulle labbra, facciamo molte moine, come un flibt. Anche l'altra vorrebbe, na desisto, la gente sembra non approvare. Vado nella casa nuova, un amante clandestino bella, in mezzo alla neve. Sono eccitata perchè ho che deve venire a trovarmi, the gente, tanta never E' casa mia o non lo è ? Troppo via vai. Sto camminando sulla neve lungo un sentiero e arrivano degli orsi in fila sugli sci. Tanti tanti, fanno una passeggiata, son grandi, alti, sciano in piedi. Lebo un po' paura, sono con un'altra o un altro, non ricordo. Piano piangkutano uomini, bei ragazzi. Uno dice "sono cinquemila anni che passiano, cosi, non abbiano mai fatto niente di male rego. Parla come se io ancora li credessi orsi. Chi è con me si ferma un po'. E magico vederli scendere lentamente sciando, il paesaggio appare cosi imponente, la luce irreale Peso diffido: le loro facce nascondono qualcosa oppure sono io che ho paura, e Mon mi fermo. C'è un silenzio, un biancore unico. Qualcuno si avvicina, io affretto il passo. Fa parte della preistoria, la scena è comunque molto arcaica. Otto 'ore di sonno non sono tante per come ero stanca, me bastano a solle- varmi dalla depressione. C'è un meccanismo cosi: un'emozione forte, uno choc non mi fanno dormire, sono tutta mobilitata a superarli, a contra- starli prima e poi a assorbirli. Però sopraggiunge la stanchezza fisica, che mi fa ripiombare nella depressione che "R8999itato. Il secondo diario di Ritva, che ho finito di leggere , è bello perchè dà le crisi e non ne spiega lo scioglimento, poi non si perde in particola- ri, spiegazioni, descrizioni, ungaggini. ci sententi&rfetto per me e que. sto mi ha riscaldato dopo la sofferenza provata prima, quando lei dubita- va coei tanto di me. Il pasticcio è che tutto finisce col diventare paro- la d'ordine. Quando Ritva, convinta che la clitoridea non si è espressa, ha concluso adesso devono parlare le clitoridee e tacere le vaginali" (l'ha detto a Carla quest'estate e arla l'ha preso alla lettera creando una responsabilità assurda nelle clitoridee del suo gruppo di Roma), mi ha confuso. Infatti io mi ero espressa, quello che mi mancava era la ri- spondenza, i cosi credevo di dover riuscire nel farmi accettare dal- l'altra. Non mi aspettavo dov'era la soluzione: nella rispondenza, nell'
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  • Notes: Dattiloscritto utilizzato per la pubblicazione di: Carla Lonzi, Taci, anzi parla. Diario di una femminista, postfazione di Annarosa Buttarelli, Et al., Milano 2010.
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