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Taci, anzi parla, Oggetto 700

Carla Lonzi[1977 - 1978 ca.]

La Galleria Nazionale

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Roma, Italia

Stesura dattiloscritta con note manoscritte del testo (inizia da p. 154; mancano le pagine finali); appunti con indicazioni per modifiche o correzioni.

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  • Titolo: Taci, anzi parla, Oggetto 700
  • Creatore: Lonzi Carla
  • Data di creazione: [1977 - 1978 ca.]
  • Trascrizione:
    identità, intelligenza, capacità di stare con gli altri, capacità di e- sprimermi, addirittura di avere qualcosa da esprimere. La mia vergogna aumenterebbe se da questo stato di smarrimento riuscissi a simulare e ricostruire quella che abitualmente è la mia sicurezza. Allora proietto sulle altre donne il disprezzo che "Xgeber me, perchè le vedo lanciate in qualche esibizione di bravura mentre so che, come me, sono li per cortigianeria e non se ne accorgono, non ne restano turbate. Infatti basta che trovi una donna (o un uomo) riservata e imbarazzata per potermi rispecchiare in lei con serenità e ritrovarmi, cioè capire che la mia presenza li è giustificata (è sempre giustificata se posso stabilire un contatto autentico). Dott. Barbiellini Amidei Corriere della Sera Milano "Egregio Direttore, in rapporto al problema sollevato da Pasolini, sulla correlazione tra legalizzazione dell'aborto e riconferma dell'istituzione del coito (Cor- riere della Sera 18 genn. 1975), le inviamo uno scritto di R.F. (luglio 1970) con richiesta di pubblicazione. Ringraziando per R.F. C.L.".Con- segnato da Jacqueline a Milano) 21 genn. "Alle donne del gruppo di lavoro che ha elaborato l'articolo "Il neo-femminismo in Italia, come è nato, che cosa è" (il manifesto 16 genn. 1975). Firmato J. Vodoz. (consegnato da me e Maria alla sede de il manifesto a Roma) Caro Pasolini, 22 genn. Finché non ho spedito a Pasolini mi sono arrovellata in un'in- finità di dilemmni, se facevo bene a scrivergli, se facevo bene a scri- vergli cosi, e poi ogni frase come sarebbe stata interpretabile nel be- ne e nel male, se la frase dove dico che per l'aborto non avevamo nosso un dito poteva avere significato fallico, se era meglio mettere in chia- ro che R.F. non è un gruppo omosessuale, se era esagerato finire "con affetto", se avrei dovuto scrivere al singolare oppure al plurale, io oppure noi, se tutto sarebbe risultato ingenuo da far pietà oppure ma- chiavellico, se sarebbe stato più prudente aggiungere che la lettera privata en personale -ma non sarebbe stato offensivo per Pasolini? come insinuare che, senza il divieto, lui l'avrebbe utilizzata per continuare la sua polemica. Un groviglio di dubbi ai quali ho fatto fronte meglio delle altre volte se alla fine ho imbucato, con la sensazione di quando parte finalmente il colpo della roulette russa. Subito dopo mi sono sen- tita meglio, "il dado è tratto" è una gran sensazione, qualcosa è alle spalle, adesso si tratta di affrontare le conseguenze. Di guardare la realtà. Stamani avevo telefonato a Anna l'argentina per dirle dei miei dubbi e, come spesso mi è accaduto nella vita che una voce innocente sul più bello risolve d'un colpo l'oscillazione dei pro e dei contro di un'azione che desidero fare, ma che non mi decido a fare, cosi solo il suono della sua voce che mi diceva "dal momento che **hai scritta la let- tera spediscila; di cosa hai paura, cosa può succedere?", aveva cancella-
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  • Note: Dattiloscritto utilizzato per la pubblicazione di: Carla Lonzi, Taci, anzi parla. Diario di una femminista, postfazione di Annarosa Buttarelli, Et al., Milano 2010.
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