dubbi sull'eccellenza del suo gesto; e se la femminilità X po hanno so leal
Abbiamo dovuto at
tendere millenni perché l'angoscia dell'uomo verso il
nostro atteggiamento finisse di esserci addebitato co-
me un marchio d'inferiorità. La donna è immanenza,
l'uomo trascendenza: in questa contrapposizione la fi-
losofia ha spiritualizzato la gerarchia dei destini. In
quanto parlava il trascendente non poteva nutrire
è immanenza, l'uomo ha dovuto negarla per dare ini-
zio al corso della storia. L'uomo dunque ha prevarica-
to, ma su un dato di opposizione necessario. La don-
na deve solo porre la sua trascendenza. I filosofi han-
no davvero parlato troppo: su quale base hanno rico-
nosciuto l'atto di trascendenza maschile, su quale ba-
se l'hanno negato alla donna? E' di fronte all'effica-
cia dei fatti che si risale a una trascendenza e la si con-
sidera come atto di origine, mentre la si nega ove non
ne esista la conferma nel costituirsi di un potere. Ma
considerare la trascendenza dalla conferma nei fatti è
tipico della civiltà patriarcale: come civiltà assoluta
dell'uomo essa ammette tutte le alternative all'interno
di sé, e la donna ne ha subito condizionamento
proprio nell'essere riconosciuta come principio di im-
manenza, di stasi e non come un diverso tipo di tra-
scendenza che, sotto la spinta di quella maschile, è ri-
masta repressa. Oggi la donna giudica apertamente
quella cultura e quella storia che sottintendono la
trascendenza maschile, e giudica quella trascendenza.
Noi diciamo all'uomo, al genio, al visionario razionale
che il destino del mondo non è nell'andare sempre
avanti come la sua brama di superamento gli prefigu-
ra. Il destino imprevisto del mondo sta nel ricomincia
re il cammino per percorrerlo con la donna come sog-
getto.
Riconosciamo a noi stesse la capacità di fare di questo
attimo una modificazione totale della vita. Chi non è
nella dialettica servo-padrone diventa cosciente e in-
troduce nel mondo il Soggetto Imprevisto.
La creatività maschile ha come interlocutore un'altra
creatività maschile, ma come cliente e spettatrice di
questa operazione mantiene la donna il cui stato e-
sclude la competitività.
Assenza della donna dai momenti
celebrativi
Prendendo coscienza della sua condizione in rapporto
alla creatività maschile, la donna si scopre con due
possibilità: una, quella usata fino ad ora, di raggiunge-
re la parità sul piano creativo definito storicamente
dal maschio, per lei alienante e riconosciutole dall'uo-
mo con indulgenza; l'altra, quella che il movimento
femminista sta cercando, della liberazione autonoma
dell'arte
Milano, marzo 1971
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