Centre d'Etudes Saint Louis de France,
Rome
Bibliografia sulle Preziose
Dictionnaire des Lettres Françaises (8.09 GRE U)
Rambouillet (Mme de). Figlia unica di Jean de Vivonne
marchese di Pisani, ambasciatore di
Francia a Roma,
Catherine de Vivonne nacque a Roma verso il 1588 e mori
il 27 dicembre 1665. Sua madre Giulia Savelli era una gran
dama romana. Catherine era italiana e fu naturalizzata
francese par lettre di Henry IV, nel 1594. Giovanissima
sposò par contrat il 27 febbraio 1600 Charles d'Angernes
che divenne Marchese di Rambouillet nel 1611,
spendaccione e con debiti progressivi.
La marchesa, occhi neri, graziosa e caragione fresca.
Molti contemporanei l'hanno detta bella. Fine, artista, si
compiaceva delle belle cose. Parlava italiano e spagnolo;
voleva, ma non poteva, leggere Virgilio senza l'aiuto di
traduzioni. Interessata di storia romana di cui si informava
da Guez de Balzac. Molto amata, "la grande Marquise"
dai suoi, si mostrava liberale. Con un fondo di malinconia
aggravata dall'età e di cui testimonia l'epitaffio che si
redasse lei stessa, voleva che attorno a lei regnasse
l'enjouement, da qui il suo attaccamento a Voiture. Teneva
a far piacere, per certuni era "un po' troppo complimento-
sa". Pia senza ostentazione, aveva una perfetta dignità di
vita. Malherbe, che la chiamò Arthénice, anagramma di
Catherine, cercò di piacerle, ma era balbuziente, così le
scriveva. Ma perse il suo tempo. Come diceva Voiture,
non c'era stata dama che ebbe "si bien entendu la galan-
terie, ni si mal entendu les galants". La marchesa preferiva
domare (dompter) i suoi innamorati, che cedere loro.
Chapelain assicura che essa "n'avait santé que de l'esprit,
vivant du reste une vie fort languissante", "les galanteries
de l'hôtel Rambouillet ne se font toujours que pour divertir
Arthénice, qui en a toujours grand besoin".