da Quinault a Racine, da Scudéry a La Fayette che pertanto
aveva molto apprezzato Cyrus e Clélie (lettera a Ménage)
ma sarà la prima a farli dimenticarc con sobrietà di
dramma di parole, senza macchine storiche e convenzioni
galanti.
I romanzi di Scudéry non si sostengono con lo stile.
Manipola pesantemente una lingua corretta e pura, ma
monotona, manca di tour, di vivacità, di colore. Le con-
versazioni, i cui due ultimi volumi sono destinati, su
richiesta di Mme de Maintenon, alle insegnanti di Saint Cyr
come temi di istruzione morale e familiare, racchiudono
una fine conoscenza del mondo, una lunga esperienza della
vita, formule felici, nettement frappées. Più moralista che
romanziera.
La sua opera ebbe un immenso successo in Francia e una
vasta diffusione all'estero. Tradotta quasi subito in tede-
sco, inglese, italiano, spagnolo e persino in arabo. Alla fine
del secolo non era più letta. Da allora, salvo qualche
frammento, non sono più stati stampati sebbene avesse
inaugurato, in modo sia pur maldestro, il romanzo psicolo-
gico, che sarebbe stato una delle nostre glorie più autenti-
che.
Opere
Autentiche di Mlle Scudéry per testimonianza di Tallemant
de Réaux, Boileau, Furetière, ecc.
Romanzi
Artamène o il Grande Ciro, 1649-1653, 10 Tomi di 13.095
pagine. Un'analisi sommaria in Bibliothèque universelle
des romans. Paris 1775, 16° Y2 5364, pubbl. 1775; una
chiave in La société française au XVIIe siècle, d'après le
Grand Cyrus di
Mlle de Scudéry di Victor Cousin.
Clélie, storia romana in 10 Tomi di 7.316 pagine. Per
analisi sommaria, vedi sopra. Non c'è chiave di Clélie.