Le Grand Cyrus è un documento curioso, a chiave. Come
ha mostrato Cousin, Cyrus (o Artamène) è il grand Condé,
Mandane, figlia del Re dei Medi, è Mme de Longueville,
sua sorella, e gli altri personaggi gentiluomini e dame
di Corte o dell'hôtel de Rambouillet. Ciro persegue la bella
insensibile in mezzo a rivalità, duelli e battaglie in cui si
riconoscevano gli avatars e le vittorie del Grand Condé. Si
è potuto paragonare la narrazione di Rocroy in Scudéry e
Bossuet: si assomigliano momento per momento, avendo
potuto attingere alle stesse fonti (resoconti degli ufficiali
del Principe) e non differiscono che per l'arte dell'oratore
e l'andatura più pedestre della romanziera.
Quello che è propriamente femminile in questo libro è
la pittura dell'amore prezioso. Per una generazione Cyrus
è stato il manuale del perfetto amore. L'eroe persegue,
l'eroina respinge. Lettere di confessione, di rottura, di
perdono, tutti i casi sono analizzati. Il Cyrus è una somma
di tutta la letteratura d'amore in diversi generi. I capitoli
si compongono di novelle malamente unite al romanzo
principale. Rapsodia mal cucita, ma il solido appetito
dei lettori di feuilletons non ripugna questo genere.
Convenzione di nobiltà e bienséance, però finezza nella
dissezione dei sentimenti, delle sfumature giuste e "bien
touchées", che però non salvano l'opera dall'artificio della
preziosità.
Clélie aggrava questi difetti. Una storia romana in cui la
grande affaire è l'amore, e l'amore un'arte di amare, un
catechismo di bienséances galanti, la Carta del Tendre,
questa ingenua geografia dell'amore, è stata resa celebre
dal ridicolo. La Carte fu pastichée, parodiata. I contem-
poranci erano ancora troppo sotto la convenzione mondana
che emanava da questa letteratura per essere crudeli. An-
che lc Preziose ebbero un'accoglienza incerta dalla Société
polie. Poi il riso scoppiò e gli scherzi più pesanti di Boileau
screditarono il genere.
Mlle Scudéry smise di scriverç
romanzi che passarono presto di moda. Il pubblico passava