L’opera fissa un frammento di vita borghese, con gli effigiati calati in uno spazio che è sì reale ma al contempo minimale e astratto, così come appunto neutro appare lo sguardo dei personaggi, presenze, si direbbe, emotivamente distanti dal lieto evento, immobili statue di cera come sul podio, in attesa della foto di rito. La pittura adamantina e leziosa, la luce fissa e assorta, caricano l’atmosfera di una irreale estraneità dei protagonisti dell’evento, mentre l’abituale attenzione dell’artista per gli abiti – forse in quanto figlio di un commerciante di stoffe – segnala l’intenzione di connotare socialmente il ruolo dei ritrattati, siano essi pagliacci, spose, arlecchini, massaie.