La tela ha per scenario uno dei campi più belli e spaziosi di Venezia, campo San Polo, per l'occasione trasformato in area. Al centro, in una coloratissima mischia, si scorgono i tori lasciati liberi tra la gente o tenuti per le corna con robuste funi dai "tiratori", mentre cani mastini, appositamente addestrati e trattenuti da 'cavacani', vi si addentano contro per mordere loro le orecchie. Lo spettacolo cruento consisteva nell'abilità dei "tiratori" che cercavano con stratti della corda di aiutare i tori a sottrarsi all'attacco dei cani; a loro volta i tori infuriati scalciavano e correvano tra la folla di giovani che partecipava al gioco in mezzo al campo e affrontava con ostentazione il pericolo. Tutto si svolgeva tra urla, fischi, incitamenti e applausi degli spettatori, vestita a festa e in maschera.