Bartolomeo Cavallera, classe 1898, apre il laboratorio in via San Francesco d’Assisi 26 subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Negli anni Trenta partecipa con le sue calzature alle sfilate di alta moda al Valentino. Nel secondo dopoguerra si trasferisce in via Pietro Micca 17 e si lancia associando il proprio nome ai grandi della moda torinese e italiana. Le sue scarpe sfilano insieme a quelle di Ferragamo e, al Lido di Venezia, con gli abiti di Schubert e le pellicce Rivella. Nel 1954, Ava Gardner indossa un modello da lui appositamente creato nel film “La contessa scalza”. Fortemente creativo, Cavallera elabora tecniche di decorazione originali, quale la lavorazione della pelle a fitte impunture colorate che creano effetti sfumati. Questa tecnica viene ripresa e sviluppata da Aldo Sacchetti, cui Cavallera cede la propria attività e il proprio archivio nella seconda metà degli anni Sessanta.
Laboratorio Cavallera
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