Per le opere murarie del Labirinto della Masone sono stati scelti come punto di riferimento i grandi architetti del periodo della Rivoluzione Francese: Boullée, Ledoux, Lequeu e l’italiano Antolini, autore di un visionario progetto del Foro Bonaparte a Milano (mai eseguito ma giunto sino a noi sotto forma di un volume di Bodoni). Sia pure in tono minore, l’architetto Pier Carlo Bontempi ha concepito le architetture del complesso avendo presenti quei sogni, quelle utopie.