Si tratta della versione a olio del piccolo disegno a china del 1926, esposto l’anno dopo alla Galleria Scopinich nell’ambito della mostra Quindici artisti del Novecento Italiano.
Garbari propone una delle interpretazioni del tema biblico più segnate dal ricordo, anzi dall’esperienza viva, della natura. Adamo dorme in un alpeggio dove fioriscono le genziane, le primule, i fiori di Sant’Antonio, mentre una mucca pascola in lontananza tra le piante. La scena è vagamente ripresa dal Michelangelo della Cappella Sistina, ma mentre il maestro toscano l’aveva ambientata in una quinta di rocce e tronchi spezzati, Garbari pensa a un campo coperto di molli erbe, a un Paradiso terrestre che ha la fisionomia familiare e alpestre del suo Trentino.