Cecco Bravo fu coinvolto da Michelangelo il Giovane (1636) nella decorazione di questa sala. Il rapporto fra queste due personalità di gran temperamento fu però breve e burrascoso, probabilmente perché l’estro di Cecco Bravo mal si piegava alle minute prescrizioni del padrone di casa. In due mesi il pittore riuscì a decorare il soffitto, con la figura femminile allegorica, la parete con i ritratti di poeti e scrittori, e metà di quella contigua con gli astronomi, i matematici e i naviganti.