L’Ingegno fa parte degli otto riquadri, raffiguranti le virtù, che Michelangelo il giovane commissionò per il soffitto della Galleria. L’opera venne affidata a Francesco Bianchi, artista emergente, allievo del Bilivert. La tela, eseguita tra il 1615 e il 1617, raffigura l’Ingegno come Mercurio, simbolo della rapidità percettiva dell’intelletto. L’opera si lega a una fase giovanile del Bianchi, antecedente al suo soggiorno romano e pertanto strettamente legata ai modi del Bilivert.