Il dipinto, insieme al Rio dei Mendicanti fu acquistato dal Comune di Venezia nel 1983. Capolavori giovanili di Canaletto in origine facevano entrambi parte di una serie di quattro opere, proprietà dei Principi di Liechtenstein a Vienna (gli altri due sono oggi al museo Thyssen-Bornemisza di Madrid).
La veduta in esame si qualifica come capostipite di una serie numerosa di altre immagini dello stesso sito prodotte nel tempo da Canaletto, il quale esalta la peculiarità di Venezia intesa come ‘città d’acqua’ dilatando l’ampiezza del Canal Grande. La luce del sole irrompe da destra illuminando anche il più piccolo elemento della composizione, rendendolo distintamente percepibile. La struttura prospettica prevede la ripresa da un punto di vista piuttosto elevato, mentre la regia luministica si avvale dell’artifizio di portare in primo piano una vasta zona d’ombra, proiettata dai palazzi che sorgono sulle rive contrapposte del Canal Grande, utilizzando quindi fonti diverse di luce, quasi nel cielo splendessero contemporaneamente due soli contrapposti: espediente certamente derivato dalla consuetudine con la pratica scenografica.